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…….e Romèo si levò la calzamaglia

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 12 ottobre 2010

La stagione d’opera 2010/2011 al Teatro Verdi di Pisa è iniziata nel modo migliore, vale a dire con lunghi e calorosi applausi a questo Romèo et Juliette di Charles Gounod, allestito dallo stesso Teatro toscano, in coproduzione con Teatro Alighieri di Ravenna, .Teatro Sociale di Rovigo e Centro Servizi culturali Santa Chiara di Trento. Si è puntato sui giovani,( e sulla prima nazionale, condizione necessaria per ricevere qualche fondo ministeriale ) supportati dall’ottima Orchestra Regionale Toscana diretta da Michele Rovetta, che è riuscito a sottolineare con garbo questa pagina Romantica. Apertura relativamente shock del primo atto, un letto insanguinato che, sul prologo del coro, scende dall’ alto a ricordarci che è di amore e morte che si parla, qui e altrove. Protagonisti in abiti contemporanei, condivisibile scelta del regista-scenografo Andrea Cigni,.a ritenere come l’ idea di antico trasmessa “ da un Romeo in calzamaglia e piumetta in testa “ non faccia bene, in effetti, all’ opera di Shakespeare e Gounod. Fedele alla filologia del bardo inglese, la scenografia è quindi minima (elisabettiana), uno spazio senza tempo ( quindi anche ‘nostro’ ) definito da un blu intenso e dai cambi di luce che, assieme al canto e alla musica, rendono plausibile l’ ambientazione dei vari atti: dal palazzo dei Capuleti nel quale si incontrano i due giovani al giardino notturno sotto il famoso balcone, dalla piazza del duello e della morte di Tebaldo e Mercuzio alla chiesa del frate erborista, dalla stanza di Giulietta alla cripta dove si conclude il dramma. Complessivamente bravi e partecipi i cantanti, sia nei ruoli principali ( la soprano Oriana Kurteshi e il tenore Giulio Pelligra ) che nelle diverse parti ( su tutti la mezzosoprano Silvia Regazzo nella parte di Stèphano e il baritono Brian Nickel-Mercutio ). Maestoso il coro e ineccepibile l’ orchestra, tutti capaci di trasmettere forti emozioni. Una bella produzione, insomma, realizzata giustamente in economia’ utilizzando le eccellenze locali, quali appunto l’ ORT. A tal proposito un cruccio: quando mai riusciremo ad ascoltare questa ottima orchestra’ a km zero’ in terra elbana?. L’ opera ascoltata lo meriterebbe. Per curiosare tre le stagioni di Opera, Prosa e Danza del Teatro di pisa, www.teatrodipisa.pi.it


juliette romeo

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