A noi cittadini dell’Elba che i nostri amministratori manchino l’obiettivo del 45% di raccolta differenziata ci costa di più di quelli che abitano sulla terraferma. Infatti, alla “multa” del 20%, sono aggiunte le maggiori spese per i trasporti marittimi e terrestri, e quanto dovuto al gestore della discarica di Rosignano, poiché queste aumentano in proporzione alla quantità dei rifiuti non recuperabili che spediamo in continente. Per non versare l’ecotassa occorre che un comune raccolga almeno il 45% dei propri rifiuti in modo tale da poterli riciclare. I comuni che non raggiungono l'obiettivo pagano una sanzione che, ovviamente, ricaricano sui cittadini. Nella provincia di Livorno la maglia rosa della “differenziata” spetta al comune di San Vincenzo con il 48.66%. Queste, invece, le percentuali dei comuni elbani: Portoferraio 27,59%; Campo Elba 21,79%; Rio Marina 21,19%; Marciana Marina 18,03%; Capoliveri 11,72%; Porto Azzurro 9,90%; Rio nell’Elba 9,83%; Marciana all’8,59. I dati negativi dell’Isola d’Elba si commentano da soli. L'ecotassa, d’altra parte, è un tributo speciale introdotto con l’obiettivo di favorire una minore produzione di rifiuti puntando sul recupero, e quindi per scoraggiare il loro conferimento in discarica... intanto Papi chiude il Buraccio!
raccolta differenziata