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Per la "grande Elba" occorre per prima cosa uno sviluppo occupazionale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 25 settembre 2010

Leggo sulla stampa elbana l’intervento di Marini che auspica la “Grande Elba”, a supporto delle idee di Bosi già esposte in un suo libro: non poteva essere altrimenti. L’occasione gli è stata data dall’incontro recente sulla Sanità ove l’assessore Scaramuccia ha evidenziato il legame tra i “servizi sanitari disponibili” in una località” e il relativo “bacino di utenza”. Da ciò deriva la semplice equazione: se all’Elba vogliamo mantenere i servizi sanitari desiderati dobbiamo crescere numericamente, con il corollario “O si cresce o si muore”, ma per crescere cosa viene immaginato? Un piano di sviluppo edilizio mirato al turismo con il conseguente pesante utilizzo del territorio in modo irreversibile e definitivo. Ciò sbilancerebbe ulteriormente il già compromesso rapporto fra popolazione “stabile” e “stagionale”, oltre ai danni ambientali che ne deriverebbero. Ritengo sia una proposta concettualmente sbagliata, e vorrei esprimermi in merito con l’ottica del costruttivo confronto di opinioni. Tutti i partiti, inclusa l’UdC che ha la paternità del lancio dell’idea di Grande Elba, partendo dall' analisi della situazione congiunturale elbana dovrebbero fare proposte – da sottoporre poi unitariamente nelle opportune sedi istituzionali - mirate a incentivare la nascita di opportunità di lavoro, di iniziativa privata o mista, non stagionale , cioè disconnesso e diverso dal turismo e da tutte le attività ad esso collegate. Questa è la vera, necessaria “Vertenza Elba”. Questo è il punto di partenza preliminare ad ogni successivo ragionamento. A seguito di un positivo risultato nella ricostruzione di opportunità di lavoro destagionalizzate nell’Isola sarà consequenziale la naturale stabilizzazione in loco dei lavoratori con conseguente aumento di persone dotate di reddito disponibile e volontà di farsi una casa. E con ciò l’Elba crescerà in modo spontaneo, come auspicato dall’UdC in primis, ma seguendo una logica di sviluppo coerente causa/effetto. Si avvierà così il miglioramento dell’attuale critico sbilanciamento numerico fra residenti annuali e turisti estivi causa di tanti disservizi e malcontento, e sarebbe frenata inoltre l’emigrazione dei giovani verso il continente finanche all’inversione del flusso data la bellezza dell’isola e l'alta “qualità” di vita che ancora offre. L’istituzione auspicabile del “Sindacone” - che rappresenterà un territorio di almeno 30000 residenti, insulare e con specifiche necessità sanitarie nel periodo estivo - creerà le condizioni per cui la Regione, in un confronto serio e costruttivo con uno (dico 1) solo pesante rappresentante istituzionale dell’Isola, sarà indotta ad un bilanciato compromesso sulla sanità locale che soddisfi le obiettive necessità di residenti ed ospiti, particolarmente se in presenza di piani di sviluppo demografico del territorio credibili perchè basati su un serio rilancio occupazionale. Quindi Si ad un intelligente sviluppo dimensionale dell'Isola ma creandone prima le basi occupazionali, e Si al Comune Unico per sostenerne le necessità nelle opportune sedi senza le tante sfumature di pensiero dovute alla attuale ottagonalità isolana, che inevitabilmente indebolisce ogni richiesta del territorio nella competizione sempre più serrata fra gli enti locali a livello Provinciale, Regionale e Nazionale.


Elba Mappa Comuni

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