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Riflessioni sull’istituzione del Comune unico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 24 settembre 2010

Il dibattito sulla necessità di una maggiore semplificazione istituzionale all’Isola d’Elba è già stato da tempo argomento di numerosi interventi di esponenti politici, di cittadini, di rappresentanti delle nostre istituzioni locali. Recentemente ha subito una notevole accelerazione per l’urgenza ormai sentita da molti di risolvere i nostri annosi problemi, oggi resi ancora più difficili dalla crisi economica in corso, dalla concorrenza economica di altri territori come il nostro, scandita ormai dalla globalizzazione dell’offerta. Tutto ciò ci obbliga a ripensare in modo nuovo il nostro sviluppo, ad individuare degli strumenti adeguati per una tale evoluzione, in definitiva a ridisegnare i nostri orizzonti e rivoluzionare la nostra mentalità che è la cosa davvero più difficile. Già ora si possono percepire i primi pur deboli segnali indirizzati ad un coinvolgimento della maggior parte delle nostre Amministrazioni comunali in un dialogo e dibattito comune per tentare di risolvere insieme alcune problematiche. Esistono e si presenteranno ancora posizioni diverse e accesi contrasti, sarà inevitabile anche cercare alcuni compromessi ragionevoli ed accettabili, ma questo diventa un percorso obbligato per giungere ad una possibile convergenza di propositi e progetti che sono la necessaria premessa per realizzare concretamente una semplificazione amministrativa. La costituzione del Comune Unico può diventare lo strumento istituzionale per contribuire a realizzare questa rivoluzione copernicana. Non sarà un processo breve, ma credo che sia necessario compiere i primi passi verso questa soluzione. Un centro decisionale unico, non annullerebbe certo il processo democratico attraverso cui le decisione vengono prese, ciascuna unità urbana e territoriale omogenea potrà avere una sua municipalità e rappresentanza, senza dover incidere, però, sui così detti costi complessivi della “ politica”. Una tale semplificazione nel governo dell’isola ha ragione di essere non soltanto perché produrrebbe un risparmio notevole di risorse da destinare invece al raggiungimento di altri e migliori obiettivi, non soltanto perché snellirebbe in maniera rilevante tutte le procedure e consentirebbe di avere un maggior ascolto e una maggior influenza nei confronti di altri poteri che ci sovrastano, ma soprattutto perché potrebbe ottenere un risultato sorprendente: infatti il procedimento attraverso cui è possibile ottenere quel risultato coinvolgerebbe sensibilmente ciascun cittadino e può raggiungere l’obiettivo di iniziare cambiare una mentalità sedimentata negli anni se non addirittura nei secoli che produce purtroppo essa stessa quella frammentarietà che ci ha sempre danneggiato Tutti in generale concordano che sarebbe meglio esser governati da un uno piuttosto che da molti centri decisionali; subito dopo nasce, però, il sospetto di poter essere mal rappresentati, perchè ad esempio un territorio urbano ha più abitanti piuttosto che un altro, che possano essere privilegiati certi paesi più che altri. E’ una obiezione fondata, ma i meccanismi di rappresentanza potranno essere studiati in modo che i confini delle circoscrizioni elettorali non siano corrispondenti a quelli dei comuni oggi esistenti, ma comprendano parti di territorio più vasti ed omogenei equilibrando i pesi demografici. Nasce spontanea una semplice riflessione: se qualcuno in continente ci chiede da dove veniamo o dove abitiamo rispondiamo sempre non Portoferraio, Capoliveri, Marciana o qualsiasi altro comune isolano, ma isola d’Elba; dunque prima di tutto ci sentiamo elbani, proprio perché la nostra isola pur nella sua complessità e varietà territoriale è un entità unica. Sta nascendo per questo un Comitato per indire un Referendum popolare sulla scelta di avere o meno un Comune unico. E’ un primo passo importante e chi potrà lavorare nel Comitato avrà il compito arduo e tuttavia esaltante di convincere i nostri cittadini che quella potrà essere la scelta migliore per ottenere ciò che vogliamo, per tentare di portare a compimento la nostra rivoluzione copernicana, per sentirci anche entro i nostri confini bagnati dal mare solo cittadini elbani, ciascuno residente in uno qualsiasi dei nostri centri urbani, come lo sono i quartieri delle grandi o piccole città, aventi caratteristiche e tradizioni popolari specifiche, ma che arricchiscono nondimeno la cultura di tutti gli Elbani. Sarà indispensabile che la nostra politica, spesso troppo affezionata alla “poltrona” del potere locale, impegnata a risolvere solo i problemi legati al proprio territorio, allarghi i propri orizzonti. Le problematiche che giornalmente affrontano riguardano non solo il proprio piccolo Paese, bensì coinvolgono tutti gli Elbani, per le ragioni della nostra storia, per la natura della nostra economia, per un nostro sviluppo compatibile, per la tutela di tutta la nostra bellissima terra, indistintamente. Questa è per me la grande Elba.


Elba Mappa 350

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