Apprendo dalla cronaca che ieri pomeriggio grazie alla prontezza e preparazione di due giovanissime ragazze è stata salvata la vita ad una persona anziana colpita da arresto cardiaco improvviso. Purtroppo tale evento drammatico, colpisce oggi oltre 60.000 italiani all’anno e molti di questi eventi accadono fuori da strutture ospedaliere, per cui la sopravvivenza non supera il 2%. In caso di arresto cardio circolatorio, solo un tempestivo soccorso applicando le manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP), possono dare all’infortunato una speranza di sopravvivenza in attesa dell’arrivo del Servizio Sanitario d’Emergenza. Esattamente come hanno fatto le due ragazze a Le Ghiaie, mettendo in atto quelle semplici manovre salvavita che ben hanno appreso al corso di Primo soccorso (BLS). All’Isola d’Elba, esistono 27 defibrillatori semiautomatici, molti dei quali installati in luoghi pubblici (sul sito www.bagnini.org è pubblicata la mappa), che in caso di necessità possono essere utilizzati da personale anche non sanitario opportunamente addestrato e certificato. Con questo salvataggio, insieme a quello effettuato qualche mese fa a Lacona, a due turisti tedeschi, dagli amici del diving Blu Immersion e ancora prima al Campeggio Tallinucci, abbiamo 3 vite salvate su 3 interventi di rianimazione effettuati da soccorritori occasionali. In questo non c’è nulla di miracoloso, chi è prontamente intervenuto ha avuto semplicemente la sensibilità di frequentare un corso di primo soccorso presso una delle tante associazioni di volontariato attive sull’Isola. Questo dato dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l’importanza di diffondere la cultura del primo soccorso al maggior numero possibile di cittadini a partire dai giovani nelle scuole. Un recente articolo pubblicato sul quotidiano Il Giorno, che affronta il problema delle morti improvvise, cita: “Si sono creati luoghi dove il defibrillatore non si sa nemmeno cosa sia e punte d’eccellenza. Al top ci sono regioni come la Toscana o l’Emilia Romagna. C’è il modello dell’Isola d’Elba dove il defibrillatore è diffuso nei luoghi pubblici, nelle strutture ricettive e nei comandi di Polizia. Proprio all’Elba si è riusciti a salvare la vita ad una turista tedesca, perché l’Hotel in cui soggiornava era provvisto di defibrillatore.” Voglio ringraziare di cuore, anche a nome dell’Associazione che rappresento, le due giovani ragazze, di cui purtroppo non conosco il nome, oltre ovviamente anche al proprio Istruttore, la loro associazione e ovviamente tutti i volontari e i medici dell'Emergenza sanitaria che ogni giorno si prodigano per salvare vite umane. (l’articolo de IL GIORNO è visibile sul sito www.irc-com.org)
parco delle ghiaie