L’intervento dell’amico Stefano Martinenghi ( amico da quando facemmo il liceo insieme ) purtroppo è la matrice che il suo leader di riferimento ha introdotto in Italia da quando ha scelto la vita politica alle porte di San Vittore. Per non far divenire la vostra testata giornalistica una piccola “Pravda” o ancor peggio una gazzetta di minzoliana memoria, mi sovviene dare risposta alle fuorvianti se non mistificatorie parole che ho letto a firma dell’amico Stefano. Sebbene ricordassi che in matematica ed in storia il buon Stefano se la cavasse egregiamente, il Pinocchio di Arcore lo deve aver così ammaliato che è riuscito a condensare in 25 righe una serie di falsi storici che i “diari di Mussolini” di Dell’Utri appaiono racconti di Sveva Modiglioni. Ma cominciamo ovviamente dal merito dell’intervento di Martinenghi che prende spunto dalle sempre più intense pulsioni Elbane verso il comune unico; non è certo che un comune unico renderà l’isola d’Elba più debole, semmai il contrario (ho apprezzato l’intervento di Marco Mantovani nei giorni scorsi), dove questa semplificazione porterà ad una classe dirigente più qualificata, più sinergie su problemi comprensoriali (ambiente, raccolta differenziata, urbanistica, etc..), più potere contrattuale verso i livelli istituzionali di riferimento (provincia, regione, stato), maggiori possibilità di interdizione verso problematiche tipo scuola, trasporti, promozione, evidente maggiore rappresentanza omogenea su questioni dove risulta necessaria la sintesi e la determinazione anche a carattere temporale. Infine non sono da sottovalutare i minori costi gestionali, partendo dalla decimazione degli incarichi amministrativi. Naturalmente non prendo in considerazione l’ipotesi di una provincia autonoma e non tanto perché il partito a cui fa riferimento Stefano ha nel programma 2008/2013 “l’abolizione di tutte le provincie italiane” ma perché questo sarebbe solo un aggravio di burocrazia (con la provincia autonoma i comuni resterebbero). Scorrendo l’intervento si leggono i numeri oggetto di mistificazione dove troviamo Portoferraio che avrebbe il 50% degli abitanti dell’Elba: non è vero ne ha 12.100, cioè circa 1/3. Poi troviamo sempre Portoferraio con sindaci perennemente di sinistra, ma viene scordato un recente passato con giunte di pentapartito, oppure si arriva a dare al centro-destra all’Elba il 66% dei voti, quando dati alla mano ( fonte Prefettura di Livorno ), alle politiche del 2008 ( il 2008 l’ho preso a riferimento intenzionalmente in quanto il miglior risultato del centro-destra ) il PDL con la LEGA hanno raggiunto il 46,5% contro un PD che si era fermato al 34,2. Per chiudere in bellezza, l’articolo si avventura in un elenco di privazioni dovute al governo regionale, inserendovi persino decurtazioni dell’Ufficio del Registro, Catasto e Tribunale! Peccato che queste strutture dipendono ESCLUSIVAMENTE dai rispettivi Ministeri. E’ invece opportuno richiamare altri tagli ancor più pesanti che l’Elba ha sopportato da quando il Tele-imbonitore guida il Governo, e cioè l’eliminazione del 115 da Portoferraio, lo sconto per gasolio e GPL, il declassamento dell’aereoporto. Conoscendo l’intelligenza dell’amico Stefano, mi auguro che scriva sempre di più cose vere e verificabili e sempre meno di propaganda e ideologia, anche per non rischiare di diventare come il TG4, dove le uniche notizie vere sono l’oroscopo.
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