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Martinenghi: il comune unico non serve

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 21 settembre 2010

Le molteplici ed oggettive ragioni per cui un Comune unico arrecherebbe solo danni all’Elba le ho più volte dettagliate in articoli pubblicati negli ultimi due anni su giornali internet locali, dai quali possono essere scaricati con facilità. In buona sostanza, il Comune unico sarebbe operazione strettamente “politica”, priva di vantaggi concreti per la collettività elbana – né maggiore autonomia, né maggiori risorse fiscali – finalizzata a rafforzare “la presa” di Provincia e Regione sull’Elba, tramite Portoferraio. Non è “fantapolitica”: Portoferraio conta circa la metà dei residenti elbani e quindi il Sindaco del comune unico sarebbe sempre sua espressione, con buona pace degli elettori degli altri comuni, che si ridurrebbero a “Municipalità”, con assessori e consigli municipali ugualmente costosi per il contribuente, ma privi di ogni potere. Ed a Portoferraio dal dopoguerra la sinistra ha sempre espresso il Sindaco e quando non c’è riuscita con il Sindaco Ageno di Forza Italia….sappiamo tutti com’è finita. E’ Storia, non opinione personale. Com’è Storia che all’Elba la sinistra alle elezioni nazionali è oggi larga minoranza, perché due residenti su tre, circa il 66% degli elbani vota, centro-destra. E’ opinione diffusa che questa sia una delle ragioni per cui all’Elba non vi sono da decenni investimenti pubblici in infrastrutture, mentre le tasse dell’Elba vengono dirottate sulla costa per dotarla delle infrastrutture per renderla sempre più vocata al turismo e concorrenziale. Bene fa il Sindaco di Rio Marina On. Bosi a ribellarsi a questo “sistema” che: dà a Piombino e Cecina due nuovi e lussuosi porti turistici e impedisce “per motivi ambientali” la trasformazione – si badi bene, non la sua realizzazione ex novo! - di quello esistente a Rio Marina; “taglia” l’APT e la centralizza a Firenze; eleva le “barriere” al porto di Piombino; taglia Ospedale, Ufficio del Registro, Tribunale, Catasto….ed ora vorrebbe il Comune unico. Per fortuna dovranno passare per i referendum e nell’eventualità sono certo che alla maggioranza degli elbani andranno stretti “i panni” del comune unico, che tanto paiono garbare ad alcuni, ingenui o interessati. Per non indossarli basterà stare a casa per far mancare il quorum richiesto per legge: il 50% degli aventi diritto al voto. O aderire a tempo debito ad “Elba Arcipelago APS”.


Elba Mappa 350

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