È stata inaugurata ufficialmente venerdì 17 settembre la nuova sezione di nefrologia e dialisi all’interno dell’ospedale di Portoferraio. La nuova dialisi, che si trova vicino al centro prenotazioni nella hall dell'ospedale, dove prima era collocato il laboratorio per gli esami del sangue, è migliorata in termini di capienza e confort. Il nuovo servizio, infatti, oltre a presentare caratteristiche strutturali e tecnologiche all'avanguardia con nuovi posti letto e poltrone con bilancia, tv e impianto radiofonico, ha anche un maggior numero di ambulatori dedicati e 14 posti letto rispetto ai 6 letti e 2 poltrone del passato. “L'aumento dell'offerta – spiega Monica Calamai, direttore generale dell’Azienda USL 6 di Livorno – rappresenta un fatto importante non solo per i pazienti elbani ma anche per i turisti e quindi per l’economia di tutta l’isola. Per questo sono particolarmente soddisfatta di questo servizio inaugurato oggi, seppur attivato già dal mese di agosto. Compito dell’Azienda è comunque sviluppare una maggior integrazione con l’offerta sanitaria di tutto il territorio promuovendo una politica di prevenzione che possa migliorare la vita dei pazienti cronici riducendo la loro dipendenza dalle strutture. In questa direzione ci stiamo muovendo grazie anche alla preziosa opera del dottor Roberto Bigazzi, direttore dell’Unità operativa aziendale di Nefrologia e Dialisi, al quale va il mio ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi”. Il miglioramento dell’offerta sanitaria, per i residenti elbani come per i turisti, rivolta ai cosiddetti uremici cronici ovvero quelle persone costrette a ricorrere sistematicamente a dialisi, è nei numeri. Se nel 2009 erano stati 40 i pazienti residenti (25 in emodialisi, 2 in dialisi peritoneale e 13 trapianti) e 35 gli utenti non residenti, nel 2010 sono ad oggi 45 (28 emodialisi, 4 in dialisiperitoneale e 13 trapiantati) e 31 i non residenti. "L'attività della nefrologia elbana - dichiara Giuseppe Pratesi, responsabile del servizio emodialisi di Portoferraio – è in netta crescita. È aumentata l'attività emodialitica insieme all'attività ambulatoriale dedicata alla prevenzione e rallentamento dell'evoluzione della malattia renale. L'apertura del nuovo reparto ci mette nelle condizioni di poter migliorare notevolmente la possibilità di seguire i nostri pazienti". Soddisfatto anche il direttore dell'Unità Operativa del servizio emodialisi, Roberto Bigazzi. "Non possiamo che salutare con favore la scelta fatta dall'azienda – dice Bigazzi – ampliare e destinare nuove risorse al settore sia investendo nelle strutture sia nella prevenzione territoriale. Le principali cause di questi tipi di malattie, in aumento, sono il diabete e l'ipertensione: lavorare in questa direzione ci aiuta nel nostro lavoro". Sin qui il comunicato dell'azienda ma l'incontro con la Dott.ssa Calamai e con i suoi collaboratori è stata anche occasione per gli operatori dell'informazione dell'Isola per formulare domande a 360°, sui servizi sanitari elbani alla dirigente che ha sottolineato come si stia procedendo ad una erogazione di prestazioni obbiettivamente migliorate (cala infatti il significativo numero delle proteste dei cittadini) in piena ristrutturazione dello spazio del presidio ospedaliero. Prima dell'incontro è stato mostrati i locali del nuovo servizio di pre-ospedalizzazione, in via di potenziamento, ma che già consente di eseguire in un giorno analisi preventive ai pazienti che debbono sottoporsi ad interventi chirurgici sia all'Elba che, successivamente in strutture continentali, tagliando i tempi di degenza. Calamai ha annunciato gli adeguamenti prossimi venturi, quali quello del Pronto Soccorso la frazione del servizio sanitario che soffre maggiormente della "pressione" stagionale e che necessita di una sostanziale ridefinizione, continuando con il servizio prelievi che attualmente crea non pochi disagi all'utenza, e col neonato servizio di pre-ospedalizzazione destinato ad emigrare dalla sua prima collocazione. Qualche dolente nota dai servizi sul territorio: Massimo Scelza, che ha incassato il giudizio di buon iniziale operato dal direttore dell'ASL 6 ammette: per il massiccio intervento sull'Area degli ex-Macelli non ci sono finanziamenti. La "Casa della Salute" insomma resta solo una bella intenzione priva di supporto finanziario e di perseguibile progettualità, per anni ed anni ancora sarà difficile veder sanata quell'area in pieno degrado e sorgervi nuove strutture, quelle "future realizzazioni sanitarie" che furono uno degli alibi per consentire ad Ageno e soci di cacciare i volontari del Canile (in una isola che ora sconta la vergogna di non averne ancora uno) da spazi che 8 anni dopo sono bellamente alla mercè di una fauna assai più nociva dei poveri cani di un tempo. Calamai ribadisce che non si stanno operando tagli di personale o spese ma si procede a razionalizzare l'uso delle risorse disponibili: in questa direzione vanno gli accorpamenti delle sale chirurgiche e dell'area materno-infantile. La madre di tutte le questioni, in una struttura che registra peraltro una domanda "a fisarmonica" per le forti oscillazioni stagionali, è quella del reperimento del personale ma non è per Calamai centrale il problema della mancanza di una foresteria; la Dirigente afferma che esiste una foresteria (gli appartamenti affittati a questo scopo) così come le indennità di trasferta erogate dovrebbero concorrere alla soluzione del problema. Ma occorre dare nuovi stimoli professionali garantire che indipendentemente dal livello dei diversi presidi territoriali le prestazioni siano anche in qualità. Questo anche favorendo una mobilità del personale che solo spostandosi può venire a contatto con realtà diverse, confrontarsi e crescere in esperienza.
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