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Scuola elbana: basta con le "prestazioni aggiuntive" per supplire i licenziati

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 17 settembre 2010

Abbiamo dato conto nella edizione di ieri di Elbareport dei lavori di un'assemblea dei lavoratori della scuola all'Elba indetta da CGIL Cobas e Unicobas (ma assai partecipata anche da lavoratori di diversa estrazione sindacale) che ha visto iniziare l'anno scolastico "insulare" 2009/2010 nel segno della più vibrata delle proteste. Pubblichiamo oggi il testo integrale del documento approvato a larghissima maggioranza dall'assemblea, le cui linee generali avevamo anticipato nel precedente articolo. "L’assemblea dei lavoratori della scuola riunitasi il 15/09/2010 a Portoferraio presso la Sala della Provincia esprime la più ferma condanna della manovra finanziaria che, con violenza mai vista, si è abbattuta sulla scuola pubblica. La cosiddetta “razionalizzazione” ha provocato una riduzione generalizzata dell’orario di lezione, un aumento del numero di alunni per classe e una stretta sulla possibilità di sostegno agli alunni con handicap. Ciò si traduce in un ulteriore peggioramento della qualità del servizio offerto dalla scuola pubblica e nell’espulsione di circa 120.000 lavoratori, tra docenti e personale ATA, nel prossimo triennio. L’assemblea esprime totale solidarietà ai lavoratori precari della scuola che in tutta Italia stanno lottando per la difesa del posto di lavoro e proclama lo STATO DI AGITAZIONE con: • rifiuto di accettare orario superiore a quello contrattuale • rifiuto di sostituire i colleghi assenti mediante ore di straordinario o diversa organizzazione del lavoro • rifiuto di tutte le attività non obbligatorie (funzioni aggiuntive, coordinatori di classe, funzioni strumentali, presentazione e partecipazione a progetti, ecc.) • rifiuto delle prestazioni orarie aggiuntive per far fronte alle difficoltà organizzative derivanti dalla riduzione degli organici Altrimenti: • si rischia di mettere in discussione l’orario d’obbligo definito dal contratto nazionale; • vengono meno molti posti di lavoro per chi è precario e spesso ha una famiglia a carico • si distrugge la dignità del lavoro della scuola • si avalla un programma di tagli insostenibili • si scaricano sulle spalle del personale le conseguenze di un’inefficiente politica scolastica In nome della solidarietà e per dare dignità e opportunità alle centinaia di lavoratori precari della nostra provincia che rischiano di non lavorare, chiediamo ai lavoratori della scuola di rinunciare, in questo momento di crisi, alle ore eccedenti il proprio orario di cattedra e alle prestazioni aggiuntive!


Assemblea insegnanti 15 10 2010  bis

Assemblea insegnanti 15 10 2010 bis