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A Sciambere dello sviluppo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 15 settembre 2010

Stimato Sindaco Peria, con tutti i polpi che ci sono in giro è naturale che le cozze siano per natura diffidenti e da parte mia continuo a credere che conciliare lo sviluppo con l’ambiente sia un compito in alcuni casi possibile ma estremamente complicato e a grande rischio di errori fatali che richiede, come precondizione, di definire cosa si intende per sviluppo, e se lo sviluppo ha un punto d’arrivo oltre al quale perde la s e diventa viluppo. Il verbo sviluppare ha una potenzialità liberatoria di origine antica (liberare da un viluppo, sciogliere ciò che è intricato) mentre nella sua accezione contemporanea, soprattutto economica, viene usato e inteso essenzialmente per significare un aumento delle potenzialità produttive e del reddito che ne consegue, indipendentemente dal sacrificio di beni collettivi immateriali e materiali che l’aumentata produttività richiede e dal modo in cui il reddito che ne deriva viene distribuito e privatizzato. Per fare un esempio lo sviluppo senza fine dell’industria automobilistica è una delle cause degli ingorghi (viluppi) che affliggono l’isola d’agosto e le città della terraferma negli altri mesi dell’anno. Per gioco possiamo paradossalmente affermare che per sviluppare (nel senso di liberare dagli ingorghi) il traffico privato occorra sviluppare (nel senso di estendere e rendere efficace) il trasporto collettivo. Detto questo, e curioso di conoscere in modo più approfondito la sua idea di sviluppo, le ricordo l’occasione di uno sviluppino (già programmato da qualche decennio) che sviluppa (scioglie ciò che è intricato). Premesso che mi sento già abbastanza avviluppato nel mio stesso discorso, le rinnovo la richiesta di sviluppare (nel senso di mettere in opera) in tempi accettabili (entro il 2011 – che ne dice? – attendo conferma) quel breve tratto di variante a via di Bagnaia che ricade sotto la competenza di Portoferraio in modo da liberare la stessa Bagnaia dai viluppi di traffico estivo, alluvioncine, e rischio incidenti nei quali l’attuale stradello l’avviluppa. In attesa di sviluppi, Il mitile ignoto Cara Cozza Sarò Breve (come disse Pipino) visto pure che una risposta (speriamo con i fatti) gliela deve il Sindaco di Portoferraio. Aggiungo per parte mia che spesso termini che avrebbero in loro stessi una valenza neutra o positiva diventano negativi e financo odiosi a seconda di chi li usa e per rappresentare cosa. Un esempio "nazionale" + "socialismo" sono singolarmente due "belle" parole che messe insieme ricordano dei mostri. Così, visto chi ha usato e continua ad usare il termine "sviluppo" e vagheggia, qualche volta vaneggiando, lo sfascio ambientale, la monetizzazione cementizia dello spazio naturale, visto che ormai per "fautore dello sviluppo" può passare chi predica la "maltizzazione" dell'Elba, e poi magari si apre un ampio e dotto dibattito su strampalate affermazioni che in tempi diversi sarebbero state liquidate con un "pigliale magari più spesso ma più piccine", visto in sintesi chi sono gli "sviluppisti", ogni volta che sento o leggo quel termine - come dire? - me lo sento leggermente sdrucciolare tra le mele e mi pongo in fiera guardia. Mi lasci infine chiudere con una osservazione pilifera: un tempo quando, almeno da queste parti, si parlava di "sviluppo", ci si riferiva, prima di ogni altra cosa, all'adolescenza, un periodo tra l'altro marcato dalla comparsa in maschietti e femminucce di peli in quantità varie ed in parti varie del corpo (CFR la richiesta informativa reiterata all'epoca delicatamente dal mitico ginnico Prof. Pisani detto Papota: "E' nata l'erbetta?") Orbene, "dalli buio" (trad. - consenti loro di così procedere) e gli sviluppisti più puri e duri ridurrebbero lucrosamente l'isola così rigogliosa all'ischitano o maltese modello "topa di nonna" (o testa di Berlusconi) altro che erbetta! Non sono stato breve, sarà per un'altra volta.


mitile cozza

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