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Altre novità dalla Procura di Genova sugli "Abusi Eccellenti"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 18 settembre 2003

Subito dopo il pronunciamento del tribunale del riesame di Genova che ha respinto la richiesta di annullamento del provvedimento di arresti domiciliari a cui sono sottoposti gli imprenditori Fiorello Filippi e Franco Giusti in merito alla vicenda degli “Abusi Eccellenti”, sono iniziate a circolare indiscrezioni sul contenuto della ordinanza che pare abbia fornito nuove notizie sui materiali di indagini accumulati sui personaggi implicati in questa storia di edificazioni poco edificanti. Sembra tanto per iniziare che la posizione dei due prefetti che si dava per “alleggerita” non lo sia affatto, poi si sarebbero appresi anche nuovi particolari del rapporto tra i due, il progettista Coppetelli e l’amministrazione di Marciana. Ma ci sono anche un paio di personaggi “elbani” che si affacciano con ruoli diversi nella vicenda. Uno è un non meglio identificato Pacini di area AN, che dovrebbe consentire nei progetti dei due imprenditori di arrivare a prendere contatto con il nuovo presidente della Comunità Montana (in realtà, siamo al 30 Luglio e i due dovrebbero riferirsi al VicePresidente Simoni A.N.), anche a costo di pagare una mediazione sui possibili futuri affari, perché “.. al Pacini gli garba mangiare” avrebbe riferito uno dei compari all’altro. Ma ancor più clamoroso sarebbe il riferimento al Sindaco di Rio Marina, Francesco Bosi, che il 2 Agosto il Giusti parlando con un legale farebbe capire come “interessato all’acquisto di uno degli appartamenti a Cavo” Ripetiamo qui quello che abbiamo scritto quando emerse il racconto della “tangente” pagata (secondo il Giusti) al Comune di Rio Marina e cioè che la caratura dei gentiluomini indagati è tale che la credibilità delle loro affermazioni è assai scarsa. Francesco Bosi ha poi dichiarato tanto a noi direttamente quanto ai colleghi del Tirreno, di non aver mai avuto a che fare con Filippi e Giusti, e non è certo l’affermazione di un maneggione che ci fa mettere in dubbio la parola di un membro del Governo. Ma la storia è emblematica e la lunga domanda che scaturisce è la seguente: Come e perché uomini dello Stato del calibro degli altissimi funzionari indagati sarebbero entrati in combriccola con certi tangheri, fino a far maturare in loro il senso di impunità, la sfrontatezza di parlare al telefono di tangenti (più o meno reali) versate, di spendere nomi così rilevanti, di progettare di corrompere funzionari ed amministratori che neppure conoscono? E ce n’è poi un’altra diretta al Senatore Bosi: Cosa attende il Senatore a sollecitare il suo collega di Governo Pisanu, di ridare credibilità alle Istituzioni con provvedimenti che restituiscano serenità a tutti, nelle more della vicenda giudiziaria? Crediamo che d’ora in poi gli amministratori dell’Isola faranno bene a porre una grandissima attenzione ai soggetti (dal più alto funzionario al più piccolo imprenditore) con cui si incrocerà la loro vita amministrativa.


Cavo spiaggia

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procchio panorama

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