Complimenti vivissimi allo staff del Parco Minerario dell’Isola d’Elba che è riuscito ad incrementare i visitatori del 17% rispetto lo stesso periodo dello scorso anno, per di più ciò è avvenuto nonostante le difficoltà dirigenziali. L'organo di gestione, infatti, è stato eletto solo tre mesi orsono e cioè quando il parco era oramai “piena stagione" e le offerte promozionali erano già partite. Ma il meritevole impegno profuso dai “ragazzi” non è sufficiente, c’è bisogno di ampliare le offerte, vale a dire creare nuove strutture. Penso all’apertura delle gallerie (Falcacci), al presidio universitario (Palazzo Governativo), all’Incubatore (Officina San Jacopo), insomma alla realizzazione di queste e delle idee progettuali contenute nel piano aziendale (a questo punto vetusto). Pertanto, se davvero questo strumento deve crescere e svilupparsi, allora non può restare imbalsamato. Fra l’altro, per diventare uno dei volani dei “turismi” elbani, io suggerisco di riprendere il progetto “quel fil di ferro che unisce” e adottare il modello “Parchi Val di Cornia”, perché chi dirige i comuni della costa ha molte cose da insegnare ad alcuni nostri amministratori.
il Palazzo del Burò miniere Rio Marina