All'Elba l'usanza del lancio del cucciolo nel cassonetto si rinnova ad ogni stagione. Stavolta è successo a Portoferraio, lungo la provinciale per porto Azzurro. Alle otto di giovedì mattina abbiamo ricevuto una telefonata molto allarmata da parte di Tiziana, che, mentre gettava l'immondizia nel cassonetto situato in vicinanza del Vecchio Papa, lungo la strada di raccordo con Schiopparello, aveva scoperto una scatola da scarpe chiusa con nastro isolante da cui provenivano fievolissimi lamenti. Mi sono subito recato sul posto e, calandomi nel cassonetto, ho recuperato otto cuccioli appena nati. Tre di loro erano ormai morti ed i cinque sopravvissuti apparivano stremati. Tiziana, armata di coperte e latte in polvere, si è resa disponibile ad accudire temporaneamente i piccoli presso l'Hotel Padulella, mentre ci organizzavamo per accoglierli e farli visitare dal veterinario. Il dottor Barsotti ha purtroppo dovuto constatare le pessime condizioni dei piccoli. Nonostante le cure, tre di loro sono morti nelle ore successive. Abbiamo segnalato l'accaduto ai vigili di Portoferraio, chiedendo un intervento sul posto del ritrovamento per rilevare possibili dati utili ad individuare gli autori dell'abbandono, reato penale aggravato dalla morte dei cuccioli e dalle vergognose circostanze dell'accaduto. E' ipotizzabile che i cagnolini siano stati portati sul posto da una zona diversa dell'isola. Chi avesse notizie di cucciolate scomparse negli ultimi giorni è pregato di comunicarle all'Ufficio della Polizia Municipale del Comune di Portoferraio allo 0565 937252. Ogni dettaglio può essere utile per risalire ai vigliacchi che hanno condannato quei cagnolini ad una lenta agonia. Nei loro confronti è stata sporta una denuncia contro ignoti. L'Elba dunque può vantare un'altra medaglia al disonore nell'ambito della tutela degli animali, come se non bastassero gli abbandoni di cani anziani o ammalati, le crudeltà verso le colonie di gatti randagi, il disinteresse delle amministrazioni elbane verso la triste sorte del canile di Colle Reciso, impantanato nelle carte del Comune di Capoliveri che non riesce a risolvere la questione dell'acquisizione dell'area, da anni già concordata con la società immobiliare proprietaria ed improvvisamente divenuta complicatissima. Per risvegliare l'attenzione sull'assoluta necessità della realizzazione del primo vero canile elbano della storia abbiamo lanciato da giorni una petizione in collaborazione con la sezione elbana dell'Enpa e per la raccolta di firme è ora disponibile anche un sito online: www.firmiamo.it/canileelba.
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