Marta Gazzarri, capogruppo IDV e Monica Sgherri, capogruppo Fed. Sin. – Verdi, hanno presentato una interrogazione in Consiglio regionale sulla privatizzazione della Toremar. Continua quindi la ininterrotta teoria delle prese di posizioni critiche sulle determinazioni regionali tra le quali negli scorsi giorni avevamo registrato quella, molto netta, di Sinistra Ecologia e Libertà. "Sulla privatizzazione Toremar - recita una nota dei due gruppi - si faccia chiarezza. Il servizio pubblico di continuità territoriale, il livello occupazionale e la gestione degli accosti devono essere garantiti e controllati”. Presentata in Consiglio regionale un’interrogazione urgente sulla questione Toremar, a firma congiunta di Marta Gazzarri, capogruppo dell’Italia dei Valori, e Monica Sgherri, capogruppo di Federazione della Sinistra-Verdi in regione. I due gruppi consiliari interrogano la Giunta circa le scelte politiche adottate sulla privatizzazione della Toremar. Chiedono inoltre chiarimenti sulla gestione degli accosti già assegnati, nonché le priorità nell’assegnazione dei nuovi, che verosimilmente rappresentano il principale valore economico dell’intera operazione. L’interrogazione, in ultimo, chiede alla Giunta come intenda garantire il livello occupazionale attuale del personale. “Condivido in pieno – commenta Marta Gazzarri - la preoccupazione espressa dal territorio insulare sul rischio concreto che, una volta giunti alla completa privatizzazione, non si possa controllare e garantire il servizio in sé, la sua qualità, ed il costo che, ad oggi, è il più caro d’Europa”. “Rossi – conclude la Gazzarri – ci informi su quali strumenti intenda adottare affinchè tutte queste condizioni vengano pienamente rispettate”. “Esprimo grande preoccupazione – commenta Monica Sgherri - sulla privatizzazione della Toremar. Non si comprende il ritiro totale della Regione Toscana dalla compagine societaria e non vi sono ancora sufficienti garanzie sulla qualità del servizio. E’ una questione che non può essere gestita in ordinaria amministrazione”. Insomma il PD che continua a spolmonarsi nella difesa della linea iperliberista Conti-Ceccobao che suscita sempre meno condivisioni e sempre più preoccupazioni, tra soggetti politici, sociali ed economici, corre su questo fronte il rischio del più totale isolamento rispetto all'area progressista (in senso lato) della società elbana e non solo. Così agendo Ceccobao il Presidente Rossi corre insomma il rischio di "rimangiarsi il cacio vinciuto" sul fronte della "discontinuità contiana" che sembrava, almeno per quanto attiene all'urbanistica ed alla portualità, far giustizia di una politica improntata prima di tutto al consociativismo con discutibili e pure pessimi (si guardino i casi marinesi) soggetti politici ed amministrativi. E l'eroica difesa della "linea del Piave" della totale privatizzazione Toremar giustificata dalla trita (e pure un poco, ci sia perdonato, fessacchiotta) formula "... la regione non è un armatore...", corre il rischio di diventare un ligneo pesante boomerang che ritorna al mittente.
toremar nave