Oriano Niccolai nostro antico mentore di gazzettaggio e scribacchinismo una volta ci ammaestrò con questa "orazion picciola": "Se proprio devi scrivere qualche favata mettila in mezzo al pezzo, che se la metti in apertura se n'accorgono tutti ..." Orbene ci siamo strusciati gli occhi ancora sonnacchiosi dopo aver letto il comunicato dell'amministrazione campese che esordiva: "Niente più auto e due ruote. I turisti che la prossima estate decideranno di visitare Marina di Campo potranno anche scordarsi la macchina e convertirsi, almeno per il tempo della loro vacanza, alla bicicletta" Confessiamo che in un primo momento siamo stati colti dal terrore, abbiamo temuto un altro colpo di immaginifico genio agoseminativo; che dopo la zampognata votiva agostana e dopo l'invenzione del De Andrè Day a ripetizione, Vanno (e soprattutto soci) si apprestassero all'acquisto di uno stock di tricicli (da adulti), e alla realizzazione di piste triciclabili, dove macchine e veicoli a due ruote (quindi pure le biciclette) non avrebbero avuto licenza di circolare. Né ci consolavano più di tanto gli aspetti positivi di un simile provvedimento, tra i quali il maggiore sarebbe stato un sensibile abbassamento della sinistrosità, datosi che pure da briachi (ve ne sono, è evidente, in giro pure nel campese) è assai più difficile cadere facendosi male da un triciclo che da una bicicletta. Poi abbiamo capito che era un refuso. Ok, tutto archiviato, insieme ai mitici "Neve sul Capanne - Si ferma l'aliscafo", "La salma si faceva spazio avanzando tra la gente", "La valorosa ala destra era claudicante alla spalla sinistra", "L'Elba conta 142.000 km di strade asfaltate" e le altre storiche perle del giornalismo elbano. nella foto: triciclo (a motore)
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