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A Sciambere della Madonna del Monte e del Volterraio

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 30 agosto 2010

Vota vota il Santuario del cuore Da ogni parte dell’isola continua anche dopo Ferragosto il pellegrinaggio alla Madonna del Monte sopra Marciana. Si prega per un mondo migliore, ma anche per la salvezza del Santuario dalla rovina e dal degrado. Si sosta all’ombra dei castagni secolari e ci si ristora con le fresche acque del ninfeo dei primi del Seicento, ma si raccoglie anche l’appello del Fondo ambiente italiano, FAI, per la sopravvivenza dei “luoghi del cuore”. Proprio in questi giorni è in atto una grande campagna di sottoscrizione in tutta l’isola che, grazie anche al contributo dei turisti, sta lanciando il plurisecolare Santuario ai primi posti nella gara dei “luoghi del cuore” italiani. Madonna del Monte non è soltanto un monumento religioso, è il luogo più caratteristico della memoria di Napoleone. Lassù a quasi 800 metri nella casina/rifugio, generazioni di turisti e di pellegrini hanno letto e continuano a leggere con emozione l’epigrafe dedicata all’incontro con l’amante Maria Waleska (23 agosto/5 settembre 1814). Tra i tanti nell’ultimo mezzo si annovera (1953) la mitica attrice Greta Garbo, interprete della Waleska in un memorabile film del 1938. Altra curiosità di antiquariato locale è la conservazione dell’insegna telefonica di 50 anni, ormai un cimelio con la linea abbattuta dai fulmini nel lontano 1986. Invece, è stata cancellata persino dalla memoria la scomparsa di ogni traccia (mobilio ecc.) di quell’amore epocale. Peraltro, l’attenzione del visitatore è attratta dall’altra epigrafe che rievoca la strenua resistenza di pogginghi e marcianesi all’invasore francese del 1799, anche se nell’epigrafe non c’è una riga sul ritrovamento dei fucili murati dai resistenti per salvare la pelle. Le Messe di Ferragosto e quelle settembrine in omaggio alla Madonna sono celebrate dal rettore del Santuario, don Franco, che da 40 anni si prodiga per salvare il salvabile del Santuario con quotidiane arrampicate lungo l’erta della Via Crucis, persino di notte per mettere in fuga ladri sacrilegi. Sconcertanti le rivelazioni del sacerdote: ci sono i fondi per i restauri (l’intonaco esterno sta cadendo a pezzi con rischio per l’incolumità di pellegrini ed escursionisti numerosi per i sentieri di quel territorio). Purtroppo incredibile a dirsi non si trova un’impresa in grado di portare materiali edili fin lassù. Pare inconcepibile nell’epoca dei fuori strada che si inerpicano per qualsiasi montagna. Eppure fino a una decina di anni, i restauratori hanno risanato e recuperato preziosi affreschi interni. Né all’Elba si è esitato a salire con abbondanza di uomini e mezzi fino alle cime più impervie del Capanne per erigere una selva di antenne della radio/tv e della telefonia. Senza contare le diverse strade di montagna aperte dalla Forestale per esigenze ambientali/ecologiche. Possibile che ci sia una caduta di sensibilità quando è in gioco la salvaguardia dei beni monumentali dell’isola? ROMANO CANTASTORIE ELBANO Caro Romano Non solo è possibile, è palmare che così sia (amen) e la vicenda non riguarda (ahinoi) solo la Madonna del Monte. Vedi Romano tra i ricordi più belli della mia vita c'è quello di una passeggiata con una giovanissima prof. morettina e come te romana (ma se mi consenti assai più carina), che con fini panoramico-incantatorii condussi sugli spalti del Volterraio. La ragazza fresca degli studi archeologici, abilitata all'insegnamento di storia dell'arte e casualmente pure iscritta all'epoca ad architettura, quindi con buona competenza, dopo essersi guardata intorno espresse il suo disappunto: "A Se' Madonna se è bello 'sto castello .. ma come è possibbile che sta 'n questo stato? Sta a anna' a pezzi, è tutto un crollo ... nun ce sopravvive de sicuro". Lo diceva la morettina guardando in alto all'interno della torre ancora chiusa alla sommità da una volta che già però ferita era penetrata da lame di sole e che ora ovviamente non c'è più. Purtroppo (o spietatamente per fortuna) quella bella bimba ha avuto torto crollando (lei) un centinaio di giorni fa, il più coriaceo Volterraio resiste ma continua a morire un po' per giorno. L'episodio mi era tornato alla mente pochi giorni fa registrando (in argomento di Volterraio) la civile ma sacrosanta incazzatura di Leonardo Preziosi di Italia Nostra, e volendo parlando dei nostri tesori archeologici, monumentali, paesaggistici massacrati dall'incuria o almeno interdetti alla fruizione civica, l'elenco si farebbe sterminato: dal Castello del Giovi alla Villa romana delle Grotte, dalle fortezze etrusche d'altura, ai forni di fusione medioevali alla più recente ma significativa architettura militare, dalle testimonianze di architettura industriale (con tanti complimenti agli amministratori ferajesi e alla Soprintendenza pisana per l'assassinio urbanistico del capannone ex-acit e per il recupero dell'orrendo, inutile scatolone tappa-fortezze della Gattaia) per finire con i resti della chiesa di San Bennato a Cavo destinati a fare da fondamenta ad un altro lotto di graziose villette. Il problema Romano è sempre il solito: la classe dirigente di quest'isola è venata, inquinata, da una massa di insensibili e incolte fave lesse, che distruggono o quanto meno lasciano andare a puttane, nel nome di uno sviluppismo che è la radice stessa della crisi, quel che di bello, significativo, originale ed appetibile c'è. Il Tozzi lo ha detto in maniera più educata ma efficace. Ma questo mi pare lo abbia molto ben spiegato Umberto in apertura di giornale. L'unica consolazione è che sono come noi e pure più di noi quasi tutti in là con gli anni, e tra un po' fatalmente dovranno occuparsi, invece che di tavoli di concertazione, di organizzare i tavoli da tressette e briscola nella residenza sanitaria assistita (che prima si chiamava più coloritamente asilo dei vecchi). Non ci resta quindi che piangere ed aspettare le nuove generazioni, quelle vere, non quelle dei mammoccioni ultraquarantenni che fanno i bimbi quando potrebbero essere nonni, prima o poi accadrà, e a fare peggio di questi bisognerebbe essere bravi. Solo allora forse cambieranno i destini dell'uomo e quelli dei tangibili, significativi segni che ha lasciato su questa terra.


Madonna del Monte quadrotta

Madonna del Monte quadrotta