Il mondo del centrosinistra è variegato, vi sono differenze culturali e politiche che quando si parlano e progettano tutte insieme con rispetto diventano una risorsa. E’ legittimo, essendo pessimisti, vedere in questa fase il mezzo bicchiere vuoto anziché pieno, ma ciò non giustifica titoli giornalistici ad effetto che chiamano spaccature le differenze, deducendone che sono già pronte liste alternative per le Amministrative. I Verdi non hanno “annunciato” liste alternative a Marciana e Campo, le hanno “ipotizzate” come "estrema ratio", e non certo da soli, in mancanza di un coinvolgimento ampio nelle scelte di programmi e candidati. Farle o no, cioè, non dipende solo da “Verdi, Rifondazione o parte dei DS”. Lo stesso recente comunicato congiunto con Rifondazione Comunista rilancia la necessità di un coordinamento unitario largo del centrosinistra, aperto ai movimenti come è nel resto d’ Italia; la stessa assemblea Ds a Portoferraio, pur nella propria parzialità, ha visto un intervento conclusivo del segretario regionale Filippeschi chiaro in questa direzione, richiamando l’ esempio del tavolo di “Toscana Democratica”. Certo è necessario costituirlo al più presto, questo tavolo elbano, per rispondere alla volontà di partecipazione della società, anche perché questo dibattito in ‘politichese’ non avvicina certo i cittadini che, riteniamo, si aspettano molto dal variegato mondo del centrosinistra, di essere ascoltati, di vedere proposte chiare sulle cose da fare per risalire la china, Istituzioni democratiche. I Verdi, direi naturalmente, sono sempre stati un ponte che ha cercato di unire movimenti, società e Partiti, capaci di privilegiare sempre le cose che uniscono su quelle che dividono. Il confronto serve a questo.
tramonto beneforti