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A Sciambere delle due fatiche

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 28 agosto 2010

Chi ci conosce sa che preferiamo perdere un amico che l’opportunità di fare una battuta, e assistendo all’elezione dei due coordinatori temporanei di Sinistra Ecologia e Libertà dell’Elba, individuati nelle persone di Maria Grazia Mazzei ed Ugo Lucchini, commentammo: “Una scelta perfetta una di sinistra e uno di destra!” con un feed-back di molte risatine. Per dire che ci è sempre un po’ piaciuto "giocare" con la calma, l’equilibrio, la moderazione e la paciosità di Ugo, con la quale, da vecchi scapestrati e piuttosto radicali, ci siamo ritrovati a confrontarci, se non proprio a litigare. Orbene è stato proprio Lucchini (con l’aiuto di Roberto Barsaglini) a stendere quel minimo ma interessante documento di S.E.L. sulle tariffe-rapina del trasporto marittimo. Un articolo nel quale si riproponeva la necessità di una diretta partecipazione regionale nella Nuova Toremar (idea assai più diffusa all’Elba del consenso a SEL e probabilmente del consenso al PD) . Ci ha quindi provocato una vera ilarità leggere che il segretario del PD ha definito “rancoroso” il tutto. Ugo Lucchini “rancoroso” ci pare un ossimoro, una contraddizione in termini, è il toro camomillo, è la furia devastante della lumaca. Perché poi SEL, una nuova formazione che continua a cogliere risultati oltre ogni più rosea aspettativa (almeno da queste parti), dovrebbe nutrire rancore nei confronti del PD, è questione assai misteriosa. La realtà invece è che proprio il segretario del PD, maturo d’età, ma giovane di politica, pare non aver ancora capito che in politica bisogna imparare a darne e a prenderne, e che nessuno è al di sopra delle critiche. E pensare che nessuno ha ancora contestato al PD elbano il suo saltabeccante rapporto con la regione: il suo fare linea del Piave per difendere le sacre privatizzazioni navali di Conti e Ceccobao, ed il contemporaneo suo contestare (uniti con Anselmi e Tortolini) la linea di Rossi e Marson che ci hanno detto, papale papale, che almeno in urbanistica e portualità la perniciosa e cementificatoria politica del medesimo Conti è da archiviare. E pensare che nessuno ha osservato che in alcun paese del mondo (che non sia questa repubblica bananiera) è ritenuto eticamente corretto che chi si occupa per professione, come privato, di gestione del territorio, si metta la giacca dell’amministratore o del politico entrando in scelte che, comunque, possono incidere sulle sue personali fortune. Si calmi che è meglio, anche in politica ad incazzarsi si fanno due inutili fatiche.


traghetto Toremar

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