Il nuovo “piano del commercio” , approvato dal Consiglio comunale del 6 giugno, comincia a produrre i suoi effetti. Lo studio del settore commerciale portoferraiese, , che faceva da premessa al nuovo strumento fortemente voluto dal Sindaco Ageno (studio svolto da uno studio professionale specializzato) parlava di una rete distributiva esistente in sostanziale equilibrio. Ma le maglie larghe del nuovo regolamento stanno consentendo, come temeva l’opposizione, la nascita di ulteriori strutture di medie dimensioni e di nuovi supermercati. Aprirà infatti a breve una sorta di piccolo centro commerciale nel capannone un tempo occupato dalla Pacaelmo. Un discount alimentare ed un grande negozio di elettrodomestici ed elettronica che, probabilmente, farà capo alla rete in franchising “Euronics”, come anticipato da Il Tirreno di ieri. Ancora una volta, dietro la nuova iniziativa c’è il Gruppo Nocentini che ha acquistato l’immobile nel gennaio scorso ed ancora una volta, l’iniziativa sta raccogliendo ben pochi consensi tra i gli altri commercianti. “Sembra di rivedere un copione già visto” , afferma il proprietario di un negozio di elettrodomestici, “è la replica di quanto avvenuto con il Bata prima e con il Bricofer poi. E pensare che in Comune ancora insistono a dire che il Bricofer non esiste, che si tratterebbe di tre negozi e non di un'unica attività!”. Già, come non ricordare i precedenti. La bollente estate del 2000, con l’amministrazione Ageno alle corde sulla vicenda del Bata, negozio nato grazie alla cessione del fabbricato ai Nocentini senza la prevista autorizzazione comunale (zona PIP) da parte di un altro operatore. La cosa si stava mettendo male per il potente gruppo economico e per il venditore: Ageno e Fuochi scelsero la strada di modificare il regolamento della zona PIP. Una sanatoria ad hoc, affermo’ allora l’opposizione. Passa non molto tempo e di nuovo Nocentini e la Giunta Ageno insieme sul fronte: nel capannone “ex Ristorelba” nasce il “Bricofer”, negozio in franchising di una grande catena specializzata in ferramenta, utensileria e mobili. Ma le dimensioni superano i 250 mq. previsti dalla “Legge Bersani” come limite per non dover richiedere la licenza al Comune. Licenza che l’amministrazione non avrebbe potuto in quel momento concedere. Dopo alcuni “faticosi” sopralluoghi dei vigili urbani, si conclude che in realtà la nuova attività non è una…. ma tre. Tre distinti negozi, tre distinte comunicazioni di inizio attività chieste da tre diversi appartenenti alla famiglia Nocentini. Per Ageno è tutto ok. Fuochi tace. “Dopo i negozi di scarpe e i ferramenta adesso tocca a noi. Vogliono una città senza piccolo commercio? Lo dicano chiaro e tondo. Andremo tutti a fare i commessi della grande distribuzione”. I due soci del negozio dove siamo entrati sono furibondi e parlano a ruota libera “ raccontano che i prezzi diminuiranno: andate a vedere se da Bata le scarpe costano meno che nei negozi tradizionali !”. L’accusa è in sostanza di favorire una grande distribuzione che, a detta di molti a Portoferraio ormai non funziona piu’ da calmiere dei prezzi ma, in compenso, ha “rovinato l’esistenza di tante famiglie che sul commercio avevano basato il futuro dei figli”. Alle antiche saline i lavori vanno avanti velocemente ormai da mesi, l’intero capannone viene rinforzato e diviso in due piani. Si preparano grandi parcheggi e si allestiranno grandi insegne. Il tutto sotto l’attento e vigile occhio di un giovane architetto, progettista della ristrutturazione: l’Architetto Nicola Ageno. E così sia !
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