Operazioni pressoché identiche quelle che sono state condotte dagli Agenti della Polizia Provinciale del distaccamento dell’Isola d’Elba, nello stesso luogo (le pendici del Giovi nel versante minerario) a distanza di otto giorni l’una dall’altra. A mettere sull’avviso gli agenti era stato, qualche settimana fa, il rinvenimento di alcuni bossoli nello spiazzo sotto la collina che porta alle rovine medievali, che si trova non distante dalla strada provinciale della Parata circa 500 metri all’interno dei perimetri del Parco e gli appostamenti effettuati nei giorni successivi hanno dato frutto. Il primo dei tre contravventori è stato “balzellato” alle prime luci di sabato 23 novembre, gli altri due poco dopo le ore sei del mattino di domenica 1° Dicembre, ora e luogo in cui i tre erano sorpresi lasciavano pochi dubbi sul tipo di caccia che i tre intendevano fare, obiettivo erano le beccacce che usano passare frequentemente da quelle parti. Ai tre è stato contestato di essere stati sorpresi con le armi pronte a sparare e quindi l’esercizio abusivo dell’attività venatoria all’interno di un Parco Nazionale, fatto che ha comportato il sequestro delle loro armi e la loro immediata denuncia all’Autorità Giudiziaria I tre, isolani e provenienti da paesi limitrofi al luogo dove sono stati sorpresi, rischiano di vedersi comminata dal Giudice una pesante ammenda (probabilmente intorno ai 500 euro) ed anche la sospensione della licenza di caccia per un periodo da uno a tre anni.