Caro Sergio Rossi, nella tua graditissima recensione di “Una certa idea dell’Elba” - il libro-intervista di Francesco Bosi a cui ho collaborato - sostieni che il mondo non ardeva dal desiderio di leggere la mia prosa – modesta, aggiungo io. Nulla da obiettare, ovviamente, se non che la medesima constatazione può far valere per tante cose che si scrivono e si leggono, anche quotidianamente. Quanto a Bosi: il sindacato nelle fabbriche, la politica, la giunta di Palazzo Vecchio (errore per errore, non è pistoiese come scrivi da 10 anni, ma fiorentino), il Consiglio regionale con 20mila preferenze, il parlamento, il governo Berlusconi, due mandati da sindaco. Insomma, può piacere o meno, e tu preferirai legittimamente altre biografie, agiografie e intelligenze (“nazionali” o meno), ma mi pare comunque piuttosto azzardato, da parte tua, liquidare con tale sufficienza una storia così. Da giornalista mi è parsa interessante, o l'avversione deve prevalere sempre su tutto, anche sulla curiosità? La tua battuta sulla prolunga dell’Elba è buona come sempre, ma ammetterai che pure la risposta che ti ha dato il mio intervistato non è male per niente. Se non la ricordi più ti anticipo che è nel libro: non fermarti alla copertina. Invitando te e i tuoi lettori alla presentazione - lunedì 23 agosto alle 18 e 30 nel chiostro della De Laugier – ti saluto con la consueta cordialità e ti ringrazio per l’attenzione che vorrai ancora riservare al libro. Alberto Giannoni ps da "piaggese": di mattoni e scempi a Rio Marina non se ne sono visti. E te, nelle vicinanze di Rio Marina ne hai per caso mai avvistati? Il secondo invito che ti rivolgo dunque è di venire a verificare di persona, caso mai qualcosa ti fosse sfuggito. Caro Alberto Giannoni Recensione non direi: la penso come il "fratello" di Rino Gaetano: " ..mio fratello è figlio unico perche non parla mai di un film che non ha visto..", al libro di che trattasi ho semplicemente accennato, e non ne parlerò in maniera approfondita prima di leggerlo dalla prima all'ultima pagina, non fosse altro per evitare di fare la stessa figura da pellaio che fa chi giudica una qualsiasi opera (e magari formula pure critiche feroci) basandosi solo su stralci e anticipazioni giornalistiche (ogni riferimento al recente caso-Tozzi NON è affatto casuale). Ciò premesso (e premesso che le autobiografie e le agiografie non sono il genere saggistico-letterario che maggiormente mi intriga) ringrazio te ed il tuo Onorevole affine co-autore, ma dubito che potrò essere della partita lunedì 23 Agosto. Infatti, facendomi imprestare (restando sul canzonettaro) per la giustificazione, un brano dell'Avvelenata di Guccini, che non è come magari qualche malpensante leggente potrebbe credere: "godo molto di più nell'ubriacarmi, oppure a masturbarmi o al limite a scopare" ma quello che recita: "di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo ..." alle 18,30 di Lunedì temo avrò moltissimo da fare. Per tenere - Alberto Giannoni - in piedi questo giornale (amato, odiato e scopiazzato) devo fare i salti mortali; per sopperire alle diverse mancanze umane e ad una carenza di piccioli (a cui non mi va di far fronte né leccando il sederino ai maggiorenti, né usando fantasiose interpretazioni della 150 per estorcere pubblico danaro ad amministratori polli) devo dosare le mie giornate. Non ho molto tempo per fare pubbliche relazioni o presenzialismo. Passando ad un altro aspetto io non sottovaluto per niente i successi governativo-elettorali del Sindaco di Rio Marina, caso mai mi preoccupa che uno, con le sue concezioni ottocentesche dell'uso del territorio e del "Sacro Sviluppo" economico, riceva tanto consenso dai miei concittadini, ma l'avere storicamente ragione non è sancito dai risultati elettorali favorevoli, come dimostra la storia dell'imbianchino e poi cancelliere Adolf Hitler, e quella più recente di un palazzinaro milanese massone e pidduista diventato sultanano d'Italia. Aggiungo che mi diverto (un po' sadicamente) da morire quando Bosi "sbrocca" a ripetizione parlando di Legambiente, e che per quanto lo consideri "leggermente a destra di Goebbels", mi sta perfino umanamente simpatico, non fosse altro perché rispetto alle critiche che gli si rivolgono spesso dimostra abbastanza "sportività", laddove altri suoi omologhi hanno reazioni da checche isteriche anche ad una larvata presa di culo. Per quanto attiene al tuo suggerimento in post-scriptum devo dire che hai proprio ragione: le peggio schifezze mattoniere del versante non sono collocate propriamente alla Piaggia ma nei dintorni a partire da Rio Elba 2 di cui Sergio Rossi e Legambiente hanno detto e scritto peste e corna (così come dei PEEP di Capoliveri e Campo e moltissimo altro ancora), ma a ben continuare con le schifezze di Capo d'Arco, con la mega schifezza in pectore del Villaggio Paese e con le ultra schifezze in fieri del Cavo (Marson permettendo) e pure qui etc etc. Cordialmente Sergio Rossi PS: So benissimo che è fiorentino, ma pisto-riese come gioco di parole è molto meglio di piaggentino.
2009 SCEMPIO CAVO FILIPPINI 3