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Il Cartello (foglia di fico) di divieto di balneazione sulla spiaggia del Capitanino

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 18 agosto 2010

Fosse successo qualche anno fa avremmo assistito ad un putiferio: lettere indignate di amministratori, interessamento di legali e procedimenti aperti (naturalmente a spese dei contribuenti) finiti sempre male per chi li intentava per difendere la sacra incontaminata immagine dell’isoletta Verfde&Blu offesa da quei vigliacconi degli ambientalisti cinici e pure bari. Poi anno dopo anno le armi si spuntarono e poiché prima o poi con il polistirolo i sugheri e gli stronzi pure la verità viene a galla, e nessuno, se non rendendosi ridicolo, contestò più le analisi di Legambiente, Touring Club e di Goletta Verde, la imparzialità e la competenza tecnica di chi le eseguiva. Si cercavano approcci a giustificazioni più plausibili per i livello di inquinamento riscontrati si protestava più per onor di firma che per convinzioni. Quel monumentino di presunzione, narcisismo, incompetenza, arroganza e doppiezza che i marinesi (buon per loro) hanno eletto come sindaco, stavolta è andato oltre: di fronte ad analisi che ci dicono che l’area portuale marinese (bandiera Cimabluette per un approdo che non c’è) è poco meno di un fognone, ha deciso di restarsene zitto come un topo evitando perfino di commentare un fatto di una gravità inaudita con i suoi più fidati interpreti e propagandisti in veste informativa (giornalisti è un parolone). L’unico cambiamento visibile, dopo la mazzata di Goletta Verde, è la giustapposizione di un altro cartellino (foglia di fico) di divieto di balneazione sulla (imbalneabile comunque poiché portuale) spiaggia del Capitanino, che però con benevolo occhio del comune risulta attrezzata delle strutture balneari dove fermarsi, e perfino Ciumei dovrebbe capire che è assai difficile fermare con un cartellino chi vuol passare dal bagno di sole al bagno di mare anche se poi si ritrova a nuotare tra i colibatteri fecali in soluzione o aggromerati in graziosi ammassi marron, che le censure attive delle amministrazioni o quelle concretizzatesi dal ritiro paesano delle civette del Tirreno (che riportavano il preoccupante evento) dall’edicola, non trasformano in saponette Atkinson. Non per responsabilità esclusiva di Ciumei, ma di tutte le amministrazioni marinesi che si sono succedute, Marciana Marina è l’unico comune del litorale toscano a non disporre di un impianto di depurazione delle acque fognare la condotta, cioè scarica in mare acqua e merda che pure se grigliata e filtrata sempre merda rimane. Questo è il fatto e allora il permaloso sindaco (di concerto con Asa), dovrebbe smetterla di baloccarsi con le sue opere del regime incompiute e iniziare a lavorare per la realizzazione primo depuratore marinese. Una struttura che tra l’altro metterebbe in sicurezza igienica anche la contigua spiaggia balneabile che è divisa da quella inquinata dal solo moletto del pesce (e occhio gli agenti inquinanti e le correnti non leggono le ordinanze) . Infine a proposito di firme (visto che se ne stanno a raccogliere spesso alla Marina) cosa attendono soggetti politici, associazioni e cittadini a promuovere un azione tesa a far rinsavire la scadente pattuglia amministrativa ed a creare la pressione necessaria perché si realizzi un depuratore che farebbe (rendendola più igienica) diventare più civile e più appetibile la Marina? Pensano solo che la questione riguardi l’apartitica minoranza, Legambiente ed alla stampa isolana libera?


prelievi goletta 2010 2

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