Con l'Elba che regge il maggior impatto turistico annuale e con una diffusa "sete di mare" non c'è da stupirsi che personale e mezzi della Guardia Costiera siano sottoposti, per garantire sicurezza e legalità tra le acque e sulla costa, ad particolare un tour de force destinato a durare ancora per un paio di settimane. Il report "estate 2010" degli interventi compiuti della Capitaneria portoferraiese si è allungato con la denuncia di un bracconiere subacqueo "pescato" allo Scoglietto di Portoferraio, il ritrovamento di 300 metri di rete calata ed abbandonata nelle acque pianosine, lo sgombero di 40 imbarcazioni che avevano irregolarmente ormeggiato al'interno dell'area portuale di Marciana Marina. Continuano contemporaneamente le operazioni di controllo demaniale sulle spiagge e nel caso ad incappare nelle sanzioni della Guardia Costiera è stato un noleggiatore di attrezzature balneari di Patresi che aveva piazzato prima dell'arrivo dei clienti (facendo così configurare l'occupazione abusiva) ombrelloni, supporti e sdraio che gli sono stati sequestrati. Tornando al fattaccio dello Scoglietto è stato un quarantenne romano Lunedì scorso a provare a pescare con un fucile subacqueo nelle acque protette dell'isolotto ferajese ma a finire a sua volta per essere (metaforicamente) infiocinato dai Marinai della Capitaneria. Che il tipo non sapesse di bracconare in'area dove è vietato qualsiasi prelievo ittico è poco probabile visto che all'avvicinarsi della Guardia Costiera ha provato inutilmente di sbarazzarsi di alcuni saraghi che aveva già catturato.
Lo scoglietto da Capo Bianco