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A sciambere di santi e zampognari

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 08 agosto 2010

Reduci da una serata di allegra e tranquilla passione per le tradizioni (vere) popolari elbane cantate dalla splendida voce di Daniela Soria (e famiglia) in San Piero, ci imbattiamo oggi in un bizzarro report della popolare festa di San Gaetano proveniente dalla stessa area, ma celebrata da quelli che gli abitanti del Paese collinare per antonomasia, chiamano (con un pelo di albagia e un bel po’ di coscienza di superiorità altimetrica) “gli scivolati”, vale a dire gli abitanti di Marina di Campo. Una festa il cui semplice tradizionale impianto, evidentemente si è ritenuto di adeguare per renderla "più grande e più bella che pria!" (Bravo!- Grazie!) Passi per l’atto di devozione della simil-passeggiata marittima su zattera, a spinta natatoria, dell’immagine di un Santo che non fu nella realtà come il Maestro camminatore sulle acque, né comunque molto ittico o “acquatico-salmastro”, almeno non quanto non si figuri come un Santo "balio" (vedi la classica iconografia che ce lo rappresenta cullante il Bambin Gesù), ma perché, nell’andare terricolo della processione, facevano scorta al santificato rinascimentale vicentino due musici agghindati tal quale gli zampognari della Maiella, con tanto (chissà che caldo a li piedi!) di cioce d’ordinanza? Che piffero (mai espressione tanto calzante fu) c'entravano? Non si è forse ecceduto un poco nella contaminazione culturale campese? Che ci dobbiamo attendere per le prossime edizioni patronali: un reparto marciante di suonatori (pipers) di cornamuse in kilt che intonino “brave scotland” davanti al Kon Tiki? oppure dei virtuosi tirolesi in calzoncini di cuoio soffianti nei loro lunghissimi Alp-Horn o Corni delle Alpi sul lungomare Tesei? O ancora peggio la vendita di gadget tipo palla di vetro con dentro il patrono campese sotto la neve? Buon Natale


San Gaetano

San Gaetano