Spettacolo – Nel cinema all’aperto di Marciana Marina lo spettacolo migliore è offerto dal cielo. Nelle notti d’agosto, sembrano piombarti sulla testa le più grosse stelle cadenti mai viste. Continuamente il cielo è solcato da tanti puntini luminosi che vanno e vengono veloci lungo lo sfondo stellare: sono gli aerei che da sempre prediligono la rotta elbana per unire il Nord al Sud del mondo. Fuochi elbani – Duemila anni fa, nelle notti chiare, a Populonia e dintorni (ricorda Diodoro Siculo) si invocavano gli dei per scongiurare iatture dal brillare delle luminarie oltre mare, le fiammate elbane della terra del fuoco e del ferro. Ai nostri tempi, le notti di Poggio e degli altri borghi elbani sono illuminati a giorno per la meraviglia dei nottambuli della costa continentale e per la sicurezza del passo degli anziani insonni. Conquista di civiltà che non scandalizza il cielo e che conforta la vita dei cosiddetti esseri superiori. Tra i cosiddetti inferiori, cambia lamusica.Le zanzare pascolano impunite sui corpi umani non più preda dei pipistrelli che scelgono cieli più bui. I timidi rospi/mostri/principi azzurri non escono più dalle pagine delle favole per apparire negli angoli delle strade di paese bagnate dalle prime piogge. Al mare e non solo lì i gabbiani sono obbligati a volare affamati anche di notte. WC – Nell’isola sta diventando un affare di stato soddisfare impellenti bisogni/bisognini. La corsa al mattone, il moltiplicarsi delle attrezzature spella-turisti stanno cancellando i cosiddetti bagni pubblici, ossia i WC. Negli scali di Portoferraio, le decine di migliaia di passeggeri in arrivo sui traghetti dovranno essere consigliati ad assolvere le loro esigenze prima di sbarcare, perché a terra i gabinetti sono stati demoliti senza offrire alternative. A quelli in partenza, l’impegno è di resistere fino a salire a bordo. A Marciana Marina è scomparso l’unico servizio Diurno del paese dopo anni di onorata milizia. Alle centrali turistiche arrivano in questi giorni notizie allarmanti anche dalla costa orientale. Non resta che affidarsi alla benevola tolleranza (non sempre garantita) di bar e locali pubblici. Il rebus dell’ombrellone – Nelle spiagge affollate spuntano fitti fitti come canneti gli ombrelloni. Gomito a gomito, si sopporta la convivenza per non rovinarsi la vacanza. Però sta diventando un rebus irrisolvibile tra i bagnanti arrostiti dal sole stabilire se in noleggio siano gli ombrelloni o le loro ombre. C’è chi sostiene che sdraie e lettini debbano restare fermi al posto dove sono stati posti dal bagnino, e chi invece rivendica il diritto di inseguire gli spostamenti dell’ombra con al seguito sdraie e lettini. Ne sono nati liti e conflitti di interesse che turbano la vita di spiaggia. Che si aspetta ad emanare una leggina che sciolga l’enigma e ristabilisca l’armonia fra le diverse culture della tintarella? Caccia grossa –Messi fuori legge gli autovelox delle polizie locali, per qualche anno riserva di caccia dei Comuni a secco di euro, non rimane che l’alternativa di salassare gli automobilisti in difetto di tempistica sulle strisce blu. Tolleranza zero per chi non rispetta al minuto l’orario della sosta a pagamento. Nessuna pietà per i cosiddetti ospiti che girano e rigirano l’isola come mosche impazzite alla ricerca di introvabili parcheggi lunga sosta, semmai disponibili al caro prezzo degli esosi affaristi privati. A Cavoli si batte il guinness dei primati comunali per il caro strisce blu: 1 euro e mezzo per la prima ora, 2 e mezzo per la seconda, e così via in un crescendo di tariffe alle stelle. Fata Turchina – A Poggio, terra di favola e di magia, vive e opera l’ultima delle Fate Turchine, Piera classe 1929. Da mattina a sera viaggia indaffarata su e giù per il borgo collinare, aiutando, soccorrendo e confortando coetanei e meno giovani di lei nelle loro necessità/incombenze quotidiane. Cura e custodisce le case, cucina, innaffia i fiori e tiene aggiornati sugli affanni comuni con quattro chiacchiere alla buona quel piccolo mondo antico che tramanda la storia e la memoria della comunità fra le più antiche dell’Elba. Senza la Fata Piera, nel paese, ridotto a poche anime per il cambiamento dei tempi e il progressivo invecchiamento delle popolazioni, prevarrebbe la solitudine senza futuro. Romano il Contastorie Elbano "LASSAMOLI FA' ... AVESSERO A FA' PEGGIO!" (Fortunato Beppe Rossi detto Tardò op. cit.)
stelle cielo