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Un'isola dove si calpestano le leggi ed i diritti degli animali

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 04 agosto 2010

Sono Paola Falorni volontaria dell’Enpa da diversi anni, per scelta e per passione, ma nelle condizioni in cui ci troviamo noi volontari, non possiamo più aiutare nessuno. La mia intenzione è di far conoscere ai cittadini dell’Isola d’Elba sulla quale operiamo, la serie di disservizi presenti sull’isola, primo fra tanti e solo a titolo di esempio, la sospensione della sterilizzazione/castrazione gratuita di gatti appartenenti a colonie randagie. Le suddette colonie vivono in libertà, senza proprietario, senza alcun controllo e tutela. Spesso si avvicinano in luoghi dove è possibile trovare del cibo, come abitazioni private, alberghi o altro, creando i problemi che si possono immaginare poiché la loro presenza non sempre è gradita. Per questo motivo io ed i miei amici volontari riceviamo richieste di aiuto ma anche minacce per “allontanare” i soggetti indesiderati che altrimenti rischiano l’eliminazione violenta del “fai da te”. Vorrei ricordare che una gatta adulta partorisce più volte l’anno e se non riusciamo a sterilizzare, almeno le femmine, le colonie sono destinate ad aumentare di numero velocemente. Purtroppo è totalmente assente la volontà di chi è preposto per legge ad occuparsi di questa situazione, nonostante i Comuni e le Asl siano tenuti a farlo in base alla Legge Quadro n. 281 del 1991 (art. 2 “i gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall’autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo”) ed alla Legge Regionale n. 59 del 20.10.2009 (art. 30 “i comuni provvedono alla costruzione o al risanamento dei canili sanitari e rifugio secondo i requisiti stabiliti dalla presente legge” e art. 34 “i comuni provvedono al controllo della crescita della popolazione felina con interventi di cattura e re immissione ed interventi chirurgici di sterilizzazione effettuati dalle aziende Usl” ). Fino ad ora con la nostra collaborazione alla cattura ed al trasporto presso l’unico ambulatorio veterinario di prevenzione a Portoferraio, i suddetti enti hanno visto ridursi in maniera concreta l’arrivo di nuovi cuccioli. Ci troviamo in un’isola che vive di turismo e spesso sono proprio i turisti a segnalarci situazioni drammatiche rimanendo sbigottiti quando li informiamo che su questo scoglio non esiste un canile, in altre parole un luogo di prima accoglienza per cani vaganti, ma nemmeno un ambulatorio aperto 24 h su 24 per il soccorso di tutti gli animali di proprietà e non, e che i servizi Asl funzionano a singhiozzo. Per questi motivi, stanca delle spiegazioni contorte, vaghe ed inutili ricevute in questi anni di attività da parte dell’unica Asl e dagli 8 comuni presenti sull’isola, chiedo che le vostre richieste di qualunque genere, gattini malati, avvelenati, cani feriti, abbandonati ecc. ecc., siano rivolte ai comuni di appartenenza ove si presenta il caso e si renda necessario l’intervento.


Gatti sul letto

Gatti sul letto