Caro Bosi, finalmente dopo numerose richieste avanzate dalla stampa di una dichiarazione, ho ricevuto la tua lettera riguardo ad una possibile fusione tra i nostri 2 comuni. Sono passati poco più di cento anni da una drammatica frattura, provocata ufficialmente dalla decisione di spostare la sede del municipio, ma forse molto di più dagli “interessi” della Regia Cointeressata, che divise il nostro territorio longitudinalmente, seguendo il confine del compendio minerario, senza tenere di conto di nient’altro. In quel periodo l’Elba fu suddivisa in tanti piccoli comuni ed ora, finalmente si ricomincia a parlare con serietà di unificare, razionalizzare, migliorare la qualità dei servizi. Condivido quindi la sollecitazione a parlarne un po’ seriamente, uscendo dal cliché del “teatrino della politica” e metterci a ragionare insieme su come si possa iniziare un percorso virtuoso che porti all’unione tra i 2 comuni e poi ,magari, ad una vera e propria riunificazione. Del resto noi sindaci, come d’altronde buona parte dei politici, siamo un po’ vanitosi e certo ci piacerebbe essere ricordati per aver compiuto qualche opera straordinaria, realizzato un’iniziativa senza precedenti in modo da rimanere, comunque, nella memoria di tutti i cittadini. Per cui, allora, accetto la provocazione e cominciamo. Avrei preferito un primo approccio informale, prima di andare sui giornali e stabilire un percorso di crescita di questa importante opportunità per il nostro versante, dopo decenni di separatezza, di programmi in cui si offriva ciascuno, un’alternativa tra il coccolo in su e il coccolo in giù. In questi ultimi anni abbiamo cominciato a lavorare seminando elementi importanti per far crescere una nuova mentalità. Ricordo il percorso faticoso, ma realizzato, di razionalizzazione degli istituti scolastici, che, non facendo perdere a nessuno dei due comuni il presidio scuola, elemento straordinario per la sopravvivenza di una comunità, ci hanno portato nel 2000 ad avere una diversa dislocazione della scuola dell’obbligo. Come pure importanti sono i servizi gestiti in convenzione per la mensa scolastica, il trasporto e l’assistenza degli alunni handicappati. Il Comune di Rio Marina si è ora impegnato nella ristrutturazione dell’edificio scolastico di via Principe Amedeo: ci sarà posto solo per la scuola elementare oppure, come si mormorava e si prometteva durante l’ultima campagna elettorale ci saranno spazi per portare a Rio Marina tutta la fascia della scuola dell’obbligo? Possiamo verificare insieme ai genitori tutti e alle due amministrazioni questo progetto? Ed ancora. Da più di un anno chiediamo che nella assegnazione dei posti barca per i residenti nel porto di Rio Marina, sia data la possibilità anche a noi Riesi di avere accesso e disponibilità. Per ora, al di là di promesse verbali, non abbiamo avuto risposte per i nostri compaesani che da sempre tenevano lì la loro barca ancorata: possiamo stringere e verificare in concreto questa possibilità? Come pure è dirimente, per un corretto sviluppo del versante, saper come sarà, se ci sarà, un porto turistico e quale fine farà la linea A3. Sicuramente un elemento fondamentale in un progetto complessivo di sviluppo sostenibile del nostro territorio è rappresentato del Parco Minerario e dalle attività che si possono dispiegare per farlo diventare davvero un volano di recupero e sviluppo. Potremmo verificare insieme un progetto che, partendo dal compendio si sviluppi, per quanto riguarda Rio Elba, in un recupero delle aree sfruttate in epoca medievale e su cui stiamo puntando, in collaborazione con l’Università, per avere davvero un parco gemello a quelli della Val di Cornia. Oppure l’idea è che dobbiamo continuare come per “I Fiori della terra” a cui, nelle ultime 2 edizioni, non siamo stati invitati nonostante nel 2000 avessimo collaborato insieme alla sua organizzazione? Come vedi sono state tante le occasioni e le provocazioni. E’ chiaro che il tuo ruolo e peso personale in questa vicenda è straordinario anche per la possibilità di far arrivare i nostri progetti ad una soglia di interesse come mai prima d’ora. Il tuo ruolo di sottosegretario può permettere di recuperare visibilità ed importanza alla nostra azione politico-amministrativa, recuperando finanziamenti (penso per esempio a quelli destinati alle isole minori, fermi al regolamento emesso dal Ministero dell’Interno e poi dimenticati nei meandri burocratici), che possono dare nuova linfa alle idee con concrete sovvenzioni. In ultimo, visto che tu personalmente nel documento dei sindaci, dopo le vicende interessate dalla magistratura, hai puntato ad un potenziamento della presenza delle forze dell’ordine, che cosa facciamo della Caserma dei Carabinieri? C’è già un progetto approvato, c’è già la disponibilità concreta del finanziamento sul bilancio di Rio Elba, c’è già il nulla osta dell’Arma dei Carabinieri. Stiamo ad aspettare momenti migliori o cerchiamo, il prima possibile di togliere da una situazione indecorosa i nostri Carabinieri, fedeli servitori dello Stato, di cui Ilario Zambelli, riese martire delle Fosse Ardeatine, medaglia d’oro, è un fulgido esempio? Allora credo che possiamo darci un primo appuntamento, con una giunta congiunta delle 2 Amministrazioni, per verificare come si possa riempire di contenuti reali una disponibilità politica che deve rappresentare una reale occasione di crescita e di sviluppo di questo versante che, dopo aver assicurato per migliaia di anni la sopravvivenza dell’isola attraverso l’escavazione del minerale, appare ora ripiegato in uno sviluppo più rallentato rispetto ad altre zone. Allora cominciamo a lavorare insieme, poi quando matureranno i tempi si apriranno nuove possibilità anche per la riunificazione. A noi interessa uno sviluppo sostenibile, non di rapina del territorio, in cui il naturale egoismo privato del singolo venga piegato ad una solidarietà sociale concreta, in cui non allignano arricchimenti personali o favoritismi o, peggio ancora, sfaldamento del tessuto sociale. Siamo pronti a parlare, discutere, lavorare utilizzando le provvidenze che le leggi regionali e nazionali possono mettere a disposizione per favorire processi di unione prima ancora che di riunificazione burocratica. E’ forte in noi il convincimento che in ogni caso saranno i nostri cittadini a decidere, non solo in un eventuale referendum, ma verificando ogni parte ed ogni momento di questo processo che, ripeto, non può che essere virtuoso e condiviso. Per noi non si potrà prescindere mai da un’attenzione ed una cura per i nostri concittadini, soprattutto per i più svantaggiati, da un controllo del territorio e delle politiche ambientali che si coniughi con uno sviluppo economico che, partendo dalla risorsa turistica, riesca ad offrire opportunità diversificate. Su questi temi generali e particolari, siamo pronti ad aprire un sereno e franco confronto. A presto
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il Palazzo del Burò miniere Rio Marina