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A Sciambere motoristico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 05 agosto 2010

Mi chiamo Fabio Fasola, sono prima di tutto un appassionato del fantastico mondo della motocicletta, ed ho avuto nella vita la grande fortuna di poter vivere di questo: prima pilota di enduro fino ai massimi livelli, poi pilota di rally africani ed ora istruttore di guida in fuoristrada e di apprendimento alla guida del ciclomotore grazie alla mia scuola Motorino Sicuro. Sono inoltre commentatore per il canale Nuvolari TV, naturalmente per il settore moto. Nei miei trentacinque anni in sella ho visto evoluzioni entusiasmanti dei mezzi a motore, negli ultimi tempi improntanti soprattutto sulla sicurezza, sul minor consumo, sul rispetto della natura e dell'aria che ci circonda. La tecnologia ha fatto passi da gigante e più recentemente con l'elettronica il controllo dei mezzi è diventato ancora più facile. Ci troviamo ora nella possibilità di utilizzare veicoli a due ruote potenti e scattanti che possiamo modellare nella erogazione a nostro piacimento. I freni con l'ABS anche per le moto sono diventati sempre più performanti. La recente revisione del codice della strada e la tendenza generale degli ultimi anni ha puntato ancora con forza alla repressione: multavelox, (utili talvolta anche alle casse comunali), tolleranza zero sull'alcool, e tanto altro, hanno fatto da deterrente non sempre efficace ma presente. Con tutto questo resta però un'attualità che ci parla, purtroppo, di incidenti, spesso mortali, che funestano le nostre giornate. La soluzione vera non esiste: è necessario che ciascuno capisca che la strada non è una pista! Tute, caschi, abs e via discorrendo nulla possono contro l'imprevisto del traffico. E poi c'è sempre l'incognita delle condizioni dell'asfalto, problema di cui nessuno vuole parlare.......Avete mai guidato una moto , uno scooter od anche un'automobile al mattino presto , quando la " guazza", termine elbano, la fa ancora da padrone o meglio appena dopo un temporale........In alcuni tratti e' impensabile, sembra di guidare sul ghiaccio. E' tutto questo capita all'improvviso senza alcun preavviso. Provate a mettervi nei panni del motocilcista o anche dell'automobilista che da un omento all'altro , dopo aver sfiorato il freno o l'acceleratore si trova a rincorrere un mezzo impazzito , mettendo a repentaglio si ala propria che altrui vita. A volte pensando che non vivendo all'Elba conosce ancor meno i problemi dell'asfalto umido Purtroppo l'asfalto spolverato dalla salsedine ed a volte anche a causa del calore una volta inumidito, diventa una trappola insidiosissima...... Mi e' capitato di rientrare in moto durante una piccola pioggerellina e vi assicuro che guidare in quelle condizioni non e' stato meno facile di una tappa della Parigi Dakar. Non solo rientrando a Portoferraio mi sono trovato con alcuni utenti, appena rialzati dal cosiddetto strofinone (termine coniato dal mio amico jmmy di Portoferraio), La verità è che i problemi sono due, e si incrociano maledettamente: nessuno deve pensare che guidare una moto ipertecnologica significhi necessariamente essere un campione dei GP, e poi ci vuole l'educazione stradale appropriata per tutti. Fabio Fasola Caro signor Fasola Le sembrerà strano che le risponda su "A Sciambere" di solito dedicato alla parte "divertita" (e più letta) del giornale, per trattare una questione seria come quella che pone, lo faccio soprattutto per alleggerire dei giudizi che mi uscirebbero troppo pesanti. Per iniziare con una bazzecola mi duole deluderla sul versante linguistico dialettologico, ma "strofinone" è termine coniato probabilmente prima della nascita del suo amico, basti pensare (lasci fare "l'elbano" ad un selvaggio indigeno) che era (ed è) il nomignolo che contraddistingue una diffusa schiatta di moto ed auto-meccanici isolani, che ancora vengono indicati come "Strofinoni" (così come la mia è quella dei "Tardò"); basti pensare che si conta anche di un altro "Strofinone" marinese che la moto neppure l'aveva. Poi venendo al sodo: se avessi un figlio o un nipote che mi chiedesse di acquistargli, uno di quei micidiali mostri di cui in fondo lei parla con tanto trasporto, ammesso che avessi i soldi, non staccherei l'assegno neppure con una pistola puntata alla tempia. C'era un tempo, signor Fasola, forse ancora precedente a quello in cui lei coglieva allori motoristici, nel quale all'Elba l'uso delle due ruote a motore era, anche per questioni di palanche, obbligatorio per mezza isola e la gente sciamava su Lambrette, Vespe e Guzzini. Quindi c'era un sacco di gente sulla sella, nessuno si sognava di usare casco, la tuta quando c'era era quella da lavoro, le strade facevano molto più schifo di adesso ed in ancora larga parte erano di breccia. In tali condizioni gli strofinoni erano all'ordine del giorno, eppure se mi metto a contare i morti "di" moto in un quarto di secolo all'Elba mi bastano e avanzano le dita di una sola mano, meno di quelli di cui mi tocca scrivere talvolta in un solo anno. Ciò premesso mi pare inequivocabile che quelle che mettiamo oggi in mano ai nostri ragazzi sono delle macchine assassine il cui uso, a mio parere, andrebbe interdetto in un posto come questo, e non mi venga fuori con i lumini da notte di qualcun altro che sostiene in merito che la tecnologia non è buona né cattiva. La tecnologia che produce una cosa sulla quale un essere umano riesce a lanciare in pochi secondi ad una velocità pazzesca una massa spaventosa pure su queste strade, è una tecnologia stronza, punto. Mi congratulo infine con lei per la sua meritoria opera motoristico-educativa (e mi complimento con gli amministratori che le hanno affidato un tale delicato compito) augurandomi che tra i precetti che trasmette ai suoi discenti, ci siano quelli del rispetto della natura e delle leggi che impongono ad esempio di non scorrazzare (cambiando tipo di moto) all'interno delle aree protette e di non devastarne la sentieristica. Sa, lo dico perché vado per boschi e più volte ho avuto modo di incrociare dei rombanti penecefali, magari pure privi di targa, e di "tuffarmi" nella macchia dal sentiero su cui stavo, per evitare di essere affrittellato dai centauri boschivi di cui sopra. Credo che lei sia uno di quelli che reprimono tali vergognosi comportamenti, vero? O forse no? La saluto


motocross parco 4 motociclisti

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