Torna indietro

Scuola: Il governo attua i progetti della P2. - S.E.L.: "All'Elba riflessi peggiori"

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 29 luglio 2010

Il 10 Dicembre 1981 il Parlamento ha ufficialmente sciolto la P2. Si tratta però solo di un atto formale, in realtà Gelli, nonostante i molti anni di carcere a cui e' stato condannato, e' ancora a piede libero e ha a disposizione un'enorme patrimonio per continuare a tessere i suoi intrighi. Il "piano di rinascita democratica" sequestrato a Maria Grazia Gelli nel Luglio 1982, che rappresenta la "carta programmatica per l'Italia" della P2, e' divenuto il programma di Silvio Berlusconi, in gran parte attuato. Ma ciò che più preoccupa e' che non può essere un semplice decreto a sciogliere un simile agglomerato di "veri criminali". Finché esisteranno enormi gruppi finanziari, potentati economici, multinazionali che dominano i popoli, continueranno ad esistere cosche mafiose e massoniche come la P2. Per quanto riguarda la scuola così recita lo Statuto della Loggia: “Programma : Per programmi si intende la scelta, in scala di priorità, delle numerose operazioni in forma di: a) azioni di comportamento politico ed economico; b) atti amministrativi (di Governo); c) atti legislativi; necessari a ribaltare - in concomitanza con quelli descritti in materia di procedimenti - l'attuale tendenza di disfascimento delle istituzione e, con essa, alla disottemperanza della Costituzione i cui organi non funzionano più secondo gli schemi originali. Si tratta, in sostanza, di "registrare" - come nella stampa in tricromia - le funzioni di ciascuna istituzione e di ogni organo relativo in modo che i rispettivi confini siano esattamente delimitati e scompaiano le attuali aree di sovrapposizione da cui derivano confusione e indebolimento dello Stato. 2)l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi 10 anni quale risultante di una giusta politica di ampliamento dell'area di istruzione pubblica, non accompagnata però dalla predisposizione di corpi docenti adeguati e preparati nonché dalla programmazione dei fabbisogni in tema di occupazione. Ne e' conseguente una forte e pericolosa disoccupazione intellettuale - con gravi deficienze invece nei settori tecnici nonché la tendenza a individuare nel titolo di studio il diritto al posto di lavoro. Discende ancora da tale stato di fatto la spinta all'egualitarismo assolto (contro la Costituzione che vuole tutelare il diritto allo studio superiore per i più meritevoli) e, con la delusione del non inserimento, il rifugio nella apatia della droga oppure nell'ideologia dell'eversione anche armata. Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio - posto di lavoro; nel predisporre strutture docenti valide; nel programmare, insieme al fenomeno economico, anche il relativo fabbisogno umano; infine nel restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione. …..omissis… ) Provvedimenti economico-sociali b1) abolizione della validità legale dei titoli di studio (per sfollare le università e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attui i precetti della Costituzione); “ Questo è il vero programma del Governo Berlusconi che alla scuola italiano è costato: - tagli per oltre 8 milioni di euro che incidono sul diritto allo studio, sulla qualità, sulla didattica, sulla tutela per i bambini disabili, sulla formazione del personale, sull’integrazione, sulla sorveglianza. Ma soprattutto sul futuro di questo paese che vive la scuola come una spesa e non come una risorsa per le nuove generazioni. Una riduzione progressiva di risorse finanziarie per le Istituzioni scolastiche che sono costrette sempre più frequentemente a chiedere contributi alle famiglie; - n 42.000 posti di personale docente e 15.000 posti di personale ATA che sono stati tagliati nel 2009/10; n. 25.500 posti di personale docente e 15.000 posti di personale ATA che saranno ridotti nel 2010/11 nell’anno scolastico 2001/12 si procederà ulteriormente. Al termine del triennio il totale dei posti soppressi raggiungerà la considerevole cifra di 132.600 unità. Il più grande numero di lavoratori licenziati (da un’azienda?) nella storia di Italia. Ovviamente i tagli abbassano il livello dei servizi pubblici. Questo è il futuro. Niente tempo prolungato (neanche nelle scuole materne), non ci saranno posti a sufficienza negli asili (solo in Toscana 8.000 bambini in lista d’attesa), classi sempre più numerose, meno insegnanti, diminuzione di tutta una serie di attività didattiche fondamentali :meno qualità alla scuola pubblica, meno opportunità di formazione per i bambini e per i ragazzi, meno sostegno alle famiglie, più disuguaglianze. Opporsi a questo disegno è un gesto POLITICO per ribadire la centralità dell’istruzione pubblica, la necessità di investire più risorse e meglio e non considerare la scuola e l’istruzione delle giovani generazioni come una semplice voce di bilancio da tagliare. Un paese che fa questo è un paese senza futuro. Se non si interverrà in tempo l’istruzione tornerà ad essere un privilegio di pochi. All’Elba tutto questo avrà riflessi ancora più negativi in quanto andrà ad appesantire un sistema scolastico già in difficoltà per situazioni logistiche ed oggettive. SEL – ELBA condivide i contenuti della proposta di legge per le piccole isole formulata dal Comitato Elba scuola e chiede a tutte le Amministrazioni Comunali dell’Elba di adoperarsi in ogni modo per l’iter di approvazione.


maria grazia mazzei cm

maria grazia mazzei cm