Dopo aver bloccato lo svolgimento della competizione motonautica nel Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos, il ministero dell'ambiente ha fornito ai tre senatori del Pd Francesco Ferrante, Roberto Della Seta e Raffaele Ranucci, che avevano portato il caso in Commissione ambiente dopo la segnalazione di Legambiente, gli approfondimenti richiesti dopo la replica del sottosegretario Roberto Menia. I documenti confermano quanto denunciato da Legambiente: il Santuario non è praticamente ancora governato e la quarta Conferenza delle parti dell'ottobre 2009 a Monaco ha approvato 10 risoluzioni che sono in realtà un mandato operativo. Mancano ancora il Segretariato esecutivo e il reggente e l'assistente del Segretariato permanente, anche se il ministero dell'ambiente assicura che i candidati sono già stati individuati. Il supporto al Segretariato dovrebbe essere affidato all'Ispra che ha già dato piena disponibilità. Il ministero dice di aspettare ancora riscontri da parte monegasca e francese. Il Comitato di pilotaggio italiano si è riunito l'ultima volta il 4 marzo 2010 per ratificare le decisioni della IV conferenza delle parti di 5 mesi prima e per decidere il passaggio del Segretariato all'Ispra. Il Comitato di Pilotaggio era presieduto dal dirigente della Direzione protezione della natura del ministero dell'ambiente, Aldo Cosentino, attualmente in pensione. I tempi delle riunioni dei vari organismi di Pelagos sembrano geologici e in una "nota sul supporto amministrativo del Segretariato permanente" le parti contraenti si dicono «Molto preoccupati per l'avvenire imminente delle strutture di gestione del Segretariato Permanente dell'Accordo Pelagos». E prendono atto dell'impegno dell'Italia di proporre prima del 15 novembre 2009 le modalità di accoglienza del Segretariato all'interno dell'Ispra. Le modalità amministrative, giuridiche e finanziarie avrebbero dovuto essere esaminate dai Capi delegazione prima del 31 dicembre 2009. La Francia si era impegnata, attraverso la sua Agenzia per le aree marine protette, a facilitare il trasferimento all'Ispra. Cosa che non è ancora avvenuta, come dimostra la sede abbandonata del Santuario dei cetacei a Genova, eppure le parti scrivevano che «In caso di necessità, una riunione straordinaria delle Parti contraente sarà organizzata il 31 marzo 2010 al più tardi». Quella riunione d'urgenza non c'è stata e oggi, se Legambiente non se ne fosse accorta, ci sarebbe una gara di motonautica tra l'Elba e l'Argentario, in pieno Santuario internazionale dei mammiferi marini, dove dovrebbe essere vietata dagli organismi tripartiti e da quello nazionale italiano, magari prima che se ne accorgano gli ambientalisti o che arrivino in Senato le interrogazioni.
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