Un nome un destino, e stai a vedere che ci tocca dare un'altra volta ragione a Grondaia (ops! volevamo dire all'Onorevole Pino Lucchesi). Capita alle volte che un Signor Zoppi sia affetto da zoppia, che un signor Lunghi sia alto di statura e che per restare in casa un signor Bianchi sia di carnato chiaro o un Rossi sfoggi una rossa criniera. Parimenti se a uno le bizzarie anagrafiche hanno imposto il buffo (chissà se è pure nobile) cognome di Ceccobao, che richiama foneticamente molto un "Marameo!" potremmo attenderci una inclinazione del portatore verso lo sberleffo, ad immaginarcelo con il pollice eternamente piazzato sulla punta del naso, mano aperta ed altre dita frullanti nell'aria ad imitare suonata di piffero o trombetta. Ci aspettavamo, anelavamo anzi una discontinuità tra il nuovo assessore regionale alle infrastrutture ed il suo grande predecessore Riccardo Approdo in Cimabue, anche fiduciosi che peggio difficilmente poteva andare e che "granata nova spazza bene", ma al primo banco di prova, la privatizzazione della Toremar (che in 90% degli elbani non vuole al 100%) ... ceccobao! il neo assessore ripercorre pappagallescamente le gloriose tracce contiane "la regione non è un armatore". Con le frequentazioni fiorentine che vanta Ceccobao! poteva anche chiosare con due endecasillabi tipo: "fatevi come in riva di Bisenzio dove si piglia in culo nel silenzio" E i piddini elbani? Usi ad obbedir tacendo! Minchia che bedda famigghia! come diceva un nostro amico di Trinacria.
orango scimmia risata