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Brutti pensieri : chi rappresenta chi ?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 27 luglio 2010

Il mio vecchio professore liceale di filosofia sosteneva che una vera democrazia si dimostrava tale quando poteva offrire ai cittadini la prova di una dialettica, anche feroce, di rappresentanze di istanze contrapposte alla fine mediate in nome di un superiore, reale e più generale interesse pubblico; e che, proprio in quella dialettica, meglio appunto se feroce, risiedeva il vero fascino e la vera ragion d’essere della politica. Allora, la “politica” (o governo della polis, della società o della comunità) e la “democrazia” (o governo del popolo) non possono che associarsi alla “rappresentatività” , cioè alla capacità del “politico” di indagare, conoscere, capire e tradurre in programmi, esponendosi in tutte le sedi, le istanze dei propri rappresentati. Rappresentare, non ignorare o surrogare od imporre. Istanze, non beghe o rivincite personali. Invece mi capita di essere sempre più affascinato dalla veste di normalità e di furberia con la quale molti “politici” fanno propria una tattica, in realtà non nuovissima, così sintetizzabile: l’importante è prendere il potere (governo od opposizione, ahimè), nascondendo le intime inclinazioni e strategie, non dando eccessivamente fastidio e non dando troppo nell’occhio, per poi venire allo scoperto ed operare come si crede, scoprendo, nei tempi e nei modi dovuti, la sorpresa da ”uovo di pasqua”. Ah, dimenticavo: non tralasciando, tra una cosa e l’altra, di risolvere qualche piccola vendetta personale, gettando un po’ di fango di qua o di la. E sì, perché se l’obiettivo è quello di una “sano” carrierismo politico, beh, “nulla quaestio”, la tattica per arrivare con maggiori probabilità al potere è assolutamente perfetta; anzi, è l’unica. Ma, se appena un poco si vuole rispettare un minimo di coerenza ideologica ed etico-politica, allora le considerazioni diventano molto diverse, ed ovviamente negative. Nelle mie giornate di permanenza, da perenne oriundo, all’Isola d’Elba ed in particolare a Marciana Marina, ho avuto modo di chiedere a molti miei compaesani (per me solo di nascita) cosa avessero capito o semplicemente recepito delle strategie politiche delle amministrazioni pubbliche su, ad esempio, l’Area Portuale di Marciana Marina, o la cosiddetta Torre Medicea nello stesso paese, o sulla “Gattaia” di Portoferraio, o sulla vicenda Toremar (che pure ha un qualche impatto occupazionale) o sull’Acqua potabile, o sui Depuratori, o su ……. Le risposte, quasi sempre le stesse : mah ! O miei compaesani distratti! Non sapete che le vostre più recondite e lecite aspettative sono efficacemente (anche se a vostra insaputa) rappresentate ? O forse state pensando che chi vi rappresenta nelle pubbliche stanze non rappresenta le vostra istanze da rappresentare ? No. Forse il mio professore di filosofia non ha mai conosciuto Marciana Marina. O l’Isola d’Elba. O, forse, non è mai vissuto in Italia.


Marciana Marina in volo

Marciana Marina in volo