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La solidarietà dell'Elba agli operai della Lucchini di Piombino

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 27 luglio 2010

La lotta degli operai della Lucchini di Piombino per la difesa dello stabilimento interessa anche l’Elba. C’è senz’altro in questa lotta la difesa dell’occupazione di tutto un comprensorio, Elba compresa, circa 4000 posti tra interni ed indotti, la difesa di uno stabilimento produttivo, con attuali possibilità di mercato, la difesa della produzione d’acciaio e dell’industria in Italia. E’ una lotta contro una logica finanziaria, aberrante, quella dell’oligarca Mordaciov, che considera il lavoro produttivo di scarso valore: lo stabilimento, operai compresi, è stato venduto a poco più di 1 euro. C’è anche però la difesa di un modello di sviluppo e di società fondata sul lavoro, come vuole la Costituzione Repubblicana all’articolo 1 e non sul profitto finanziario, così come ha ricordato Enrico Rossi, Presidente della regione toscana, alla manifestazione di giovedì scorso davanti agli operai ed ai cancelli dell’acciaieria. Anche all’Elba abbiamo bisogno di difendere il lavoro, quello produttivo, quello dipendente e quello autonomo, da chi pensa che si possa vivere e crescere con la rendita speculativa ricavata dalle bolle finanziarie che s’inseguono l’una con l’altra: da quella azionaria a quella immobiliare. L’economia turistica è un’economia produttiva che si basa su servizi, su professionalità e su lavoro concreto, su innovazione di prodotto e del territorio, su infrastrutture; anche noi dobbiamo difendere questa economia dalla crisi, dalla caduta della domanda e dei consumi turistici, da chi vuole ridurre, questa economia, solo ad affare, a business per pochi, per incrementare il proprio patrimonio e a discapito del lavoro e dell’ambiente. Ebbene è auspicabile che le disponibilità finanziarie, pubbliche, ma in particolar modo quelle private, che spesso sono attratte solo dai profitti finanziari, siano destinate a questi impieghi produttivi, al lavoro ed alla occupazione. All’Elba non sono necessari assistenzialismo o protezionismo pubblico per uscire dalla crisi; serve un progetto di sviluppo produttivo che punti a migliorare la qualità della vita, dell’ambiente e la sicurezza del lavoro. Serve un sostegno concreto al lavoro ed alle imprese virtuose. Sta in questo il legame che ci unisce solidarmente agli operai della Lucchini di Piombino.


piombino acciaierie

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