Rischiava fino a tre anni di reclusione, ma il suo stato di incensurato lo ha fatto uscire dal processo, celebratosi con rito direttissimo presso il Tribunale di Livorno, con una condanna a 10 mesi di carcere con il beneficio della sospensione condizionale. La pena è stata comminata al ventenne di origine pugliese che nella serata di giovedì si era reso autore di un autentico pestaggio di un collega di lavoro, un muratore di 29 anni di nazionalità ecuadoriana, che aveva aggredito fuori di un locale nella frazione portoferraiese di San Giovanni, nel quale i due stavano cenando con altri colleghi e nel quale era cominciata la lite tra i due. L'intervento di alcuni cittadini che abitano sul posto aveva fatto desistere il più giovane dei due dal continuare a colpire con calci al ventre e in faccia il suo antagonista che era già a terra quasi privo di coscienza, che sarebbe stato poi ricoverato con una prognosi (provvisoria) di 30 giorni per la guarigione. Allontanatosi di corsa ma braccato dai sangiovannini il ventenne era stato arrestato dai Carabinieri.
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