La Giunta Comunale di Portoferraio ha approvato l’atto di indirizzo, quale Comune capofila della Gestione associata, sulle politiche urbanistiche comprensoriali. I quattro comuni aderenti all’iniziativa, Campo nell’Elba, Marciana, Portoferraio e Rio nell’Elba, lavoreranno quindi ad uno stesso tavolo per dare un contributo concreto alla soluzione dei problemi dell’isola, oltre steccati ideologici o diversità politiche. In quattro, ma convinti: - che l’aeroporto di Marina di Campo ed il porto di Portoferraio siano un patrimonio comune, essenziali e strategiche porte di accesso, che tutti debbono contribuire a rendere più efficienti; - che risolvere i problemi dello smaltimento dei rifiuti è non solo conveniente per la comunità locale che deve pagare la TIA o la TARSU, ma operazione vincente di marketing; - che creare delle aree di tutela del mare sia un atto eticamente positivo, una scelta sostenibile, ma anche economicamente vincente se qui le attività di diving divengono più intense che altrove - che tutelare il paesaggio rinunciando alla dispersione edilizia e dando risposta ai residenti con trasformazioni o ampliamenti dell’esistente è un risparmio sociale e personale; - che occorre qualificare le strutture ricettive con attrezzature complementari e realizzare servizi invece che realizzare nuove strutture. E questo sarebbe già un successo, un grande successo nella logica della concretezza del fare aspettando il comune unico. E poi, se altri si vorranno aggregare, ben vengano. Insomma, Rio nell’Elba, Campo nell’Elba, Marciana e Portoferraio continuano la marcia nella gestione associata dei piani strutturali (Capoliveri sarà un osservatore speciale considerato che ha da poco concluso il procedimento ed è impegnato sul regolamento urbanistico), iniziata nel 2006, perché è pur sempre vero che l’unione fa la forza, che così facendo si può anche risparmiare sulle spese spesso assurde per la redazione degli strumenti urbanistici, facendo leva su risorse interne e locali, possibilmente giovani. Non c’è l’ambizione di rivoluzionare l’urbanistica; c’è la volontà di risolvere i problemi di creare le condizioni per riposizionare l’Elba nel miglior modo sul mercato nuovo del turismo che comunque si riproporrà all’uscita dalla crisi economica mondiale. Non ci si attendono miracoli, si vogliono risolvere i problemi concreti. Lo si capisce scorrendo il documento di avvio del procedimento della formazione dei piani strutturali, un documento unitario che varia solo per le specifiche locali, mentre l’indirizzo generale è una dote comune che si riassume per titoli: individuazione delle missioni del comprensorio, di sue parti e di ogni comune: portualità e infrastrutture (porti commerciali, porti turistici, aeroporto, viabilità energia (localizzazione impianti industriali eolici e fotovoltaici, rapporto impianti paesaggio, rapporto pannelli solari architettura e paesaggio nuova rete di distribuzione ciclo delle acque (risparmio, miglioramento reti, recupero) rifiuti (raccolta differenziata, impiantistica – tipologia e localizzazione) aree per insediamenti produttivi (localizzazione, strategia di gestione unitaria, specializzazione e qualificazione insediamenti) attività turistico ricettive (strategia della qualificazione delle strutture, determinazione della ricettività in relazione al consolidamento delle strutture esistenti e delle esigenze potenziali) il fabbisogno abitativo (modalità di calcolo del fabbisogno alle scale comprensoriali e locali, programmazione della realizzazione di nuove residenze): paesaggio: rapporto con il PNAT e i relativi strumenti di governo Per Portoferraio abbiamo invece pensato a: 1. ridefinizione del sistema del territorio non urbano, come struttura portante del territorio sia in termini ambientali che funzionali; 2. la riclassificazione del territorio secondo una scala di valori paesaggistico-ambientali; 3. superamento della politica di mera individuazione delle aree già siti di cava al fine di realizzare effettivamente un recupero ambientale; 4. superamento della perimetrazione e della normativa delle aree cosiddette ad insediamento diffuso ricercando la logica riorganizzazione di insediamenti più densi; 5. riqualificazione dell’insediamento produttivo delle Antiche Saline; 6. individuazione di nuove aree da destinare alle attività produttive; 7. individuazione dei contesti di restauro urbano, di riqualificazione urbanistica e paesaggistica, anche per interventi di sostituzione edilizia e se del caso di densificazione, assegnando incentivi ad interventi di riorganizzazione fondiaria e a dimensione di ambito unitario da individuare nel regolamento urbanistico o in sede attuativa; 8. rivalutazione delle implicazioni funzionali, di assetto del territorio, che il ruolo di Portoferraio quale capoluogo di fatto dell'Isola impone, in relazione agli altri centri, ma soprattutto in relazione ai fenomeni della mobilità, della corretta localizzazione di attrezzature di servizio cioè scuole, ospedale, distretto sociosanitario, uffici pubblici, impiantistica finalizzata alla migliore gestione delle risorse e alla limitazione degli impatti di smaltimento di reflui e RSU o rifiuti in genere; Ci vogliamo riuscire e auspichiamo il contributo di tutti i cittadini, perché crediamo che siano tutte questioni di interesse comune.
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