Torna indietro

WWF: ben vengano i ricorsi al Tar di Regione e Provincia sull'urbanistica elbana

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 15 settembre 2003

La legge urbanistica toscana è ritenuta nel settore una legge molto avanzata in quanto ripartisce competenze e procedure fra Regione Province e Comuni senza possibilità di equivoci, pur fissando principi generali che dovrebbero valere per tutti. Ma sarebbe sbagliato parlare di autogoverno dei Comuni nella materia dell’urbanistica, in cui nessuna riforma del titolo quinto della Costituzione italiana ha sinora messo in discussione l’attribuzione regionale. E se l’elemento centrale della legge toscana (LRT 5/95) è una sorta di atto di fiducia che la Regione fa nelle capacità dei Comuni (e delle Province per quanto attiene ai Piani Territoriale di Coordinamento) di elaborare Piani strutturali che restino nell’ambito delle pianificazioni sovraordinate (tipo il PTC appunto), già nell’Emilia Romagna l’istituto dell’approvazione regionale e provinciale dei piani urbanistici comunali è un dato di fatto accettato da tutti. Le prerogative di controllo della Regione Toscana e delle sue Province –ricorda il WWF Toscana-, Costituzione alla mano, sono quindi quelle tipiche di chi delega ad altri le proprie attribuzioni, e questo fu anche il senso dell’intervento del WWF nell’incontro pubblico fra Regione Provincia di Livorno e Comuni elbani, tenutosi giusto un anno fa a Portoferraio: ben vengano le deleghe, purchè la macchina dell’urbanistica complessivamente funzioni come sta scritto nella legge. E’ partendo da questa verità incontrovertibile che il WWF della Toscana esprime il suo positivo apprezzamento per le dichiarate intenzioni di Regione e provincia di Livorno a voler difendere queste prerogative davanti al TAR della Toscana, contro quei comuni Elbani che più hanno stravolto (o hanno finora dimostrato di voler stravolgere) i principi fondamentali, anche di compatibilità ambientale, che regolano tutta la materia urbanistica in Toscana. Il WWF ritiene che siano da respingere quei Regolamenti urbanistici che non siano la traduzione in termini tecnici delle linee di un Piano strutturale correttamente approvato nel rispetto della lettera e della sostanza della legge regionale attuale. E’ il caso di Portoferraio e di Marciana, ad esempio. E se in ipotesi la legge attuale venisse riscritta in termini più vincolanti per i Comuni, la responsabilità allora andrebbe ascritta ai Comuni stessi, come alcuni elbani, che hanno ampiamente dimostrato di non aver capito l’atto di sostanziale fiducia che la Regione faceva definendo un iter di approvazione degli strumenti urbanistici altamente partecipativo. Con Comuni quindi che, al di là di esercitare il proprio ruolo nell’individuazione dei siti per i singoli insediamenti, ne hanno troppo spesso stravolto i principi. Occorre pure ricordare che non sta certo scritto nella Costituzione italiana che la Regione Toscana debba ricorrere al TAR per ottenere da molti dei Comuni isolani il rispetto di una legge regionale come la 5/95. Se le svariate centinaia di altri comuni toscani avessero tenuto lo stesso comportamento degli 8 comuni elbani, a quel punto una riscrittura della legge regionale in termini meno eludibili sarebbe stata senz’altro necessaria (anche se noi non ce lo auguriamo). E noi non parleremmo in questa ipotesi di neocentralismo regionalista, bensì di irresponsabilità di quei Comuni e di quei Sindaci. Le statistiche dicono a chi voglia fornire contributi seri al dibattito, che all’Elba si sta usando in molti casi una legittima esigenza di prima casa per far passare la cementificazione indiscriminata del territorio insulare residuo, a vantaggio preponderante di non residenti che sanno benissimo come far valere i propri interessi (non certo i loro diritti). Ci sono sindaci che hanno giocato con carte truccate. E ci sono incoscienti che costruirebbero anche sulle montagne. Il WWF Toscano e locale ha sempre dato valore alle esigenze dell’economia turistica, perché ambiente e turismo all’Elba possono ben progredire insieme. E’ all’accoppiata turismo-cemento che non ci stiamo. E questo dovrebbe valere anche per coloro che poi si domandano sulla stampa perché il turismo elbano perde colpi e che fanno le indagini sul gradimento dell’Elba fra chi ancora la frequenta. Le dovrebbero invece fare fra coloro che all’Elba non vengono più, se fosse possibile, ed allora si vedrebbero tutte e con grande risalto le buone ragioni degli ambientalisti. Il WWF auspica una ripresa del controllo e del buon governo da parte delle istituzioni, ciascuno per la propria competenza e nel proprio ambito territoriale, per linee che siano capaci di separare le esigenze abitative dei residenti dalle speculazioni edilizie di chi vede le isole solo come business senza regole, come insegnano le vicende giudiziarie che riempiono in questi giorni le prime pagine dei giornali. In questo senso il WWF esprime tutto il proprio apprezzamento alla disponibilità espressa dalla Regione Toscana di acquisire in concessione dallo Stato l’isola di Pianosa, cuore del PNAT, che ospita i migliori fondali e biodiversità dell’arcipelago e su cui da anni il WWF è presente con le sue attività ecocompatibili, o addirittura di acquisirla in proprietà pubblica (la valutazione è di 8 milioni di euro) se venisse applicato all’isola l’improvvido provvedimento della privatizzazione e cartolarizzazione dei beni Demaniali. E’ questa una buona risposta –secondo il WWF Toscana- alle recenti polemiche sollevate in seguito al volo in elicottero su quell’ isola di un consulente del PNAT, con un improprio accompagnamento di imprenditori, ed a quelle dell’anno scorso nate dalle previsioni del Comune di Campo nell’Elba per un aeroporto a Pianosa (che la dice lunga sulle intenzioni di quel Comune, che costituirono un caso nazionale). Idea balzana contenuta, fra altre analoghe stramberie, nel Piano strutturale proposto da quel Comune e che la Regione, assieme ai piani degli altri sette comuni, appare oggi rimettere giustamente in discussione, in una ottica di verifiche delle compatibilità ambientali, purtroppo localmente sostanzialmente eluse. Una decisione, un impegno ed una sfida che una associazione ambientalista come il WWF non può che apprezzare e raccogliere, nell’interesse degli Elbani e di tutti.


scoglio paolina panorama

scoglio paolina panorama

campo panorama

campo panorama

pianosa 3

pianosa 3