Come ex Parlamentare Elbano (e, nel caso, anche come ex Presidente dell’Aeroporto della Pila) esprimo sconcerto per le notizie apparse, peraltro sotto l’autorevole firma di uno che se ne intende, Giorgio Santilli, uno di solito ben informato, circa la chiusura dell’Aeroporto campese. Penso, visto il clima torrido, che si tratti di un colpo di sole ferragostano anticipato sui tempi, perché mi sembra che siamo nel girone delle molte assurdità che ci perseguitano in questi tempi tristi, dalle intercettazioni alla ragionieristica tremontian-bossiana manovra tutta tagli e niente sviluppo. E se davvero fossimo capitati nelle mani di un gruppo di burocrati che crede ancora l’Isola attaccata al continente come nel Pleocene? Costoro hanno mai sentito parlare di una tal cosa che pura stenta ad essere applicata e che si chiama continuità territoriale contenendo la stessa il principio che tutti i cittadini debbono fruire di uguali doveri e diritti, tra cui quello alla mobilità? Voglio sperare, prima di proporre altre azioni, che il solerte Ministro dei Trasporti sgombri il campo da ogni equivoco e che si levi alta e forte la voce della Regione: ma quale federalismo, se ancora tutto viene deciso al centro?
marina di campo aeroporto