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Le risposte dei Verdi all'anonimo riese

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 15 settembre 2003

Ringraziamo innanzitutto l' anonimo riese per essere comunque entrato nel merito delle questioni sollevate dai Verdi: la democrazia c' è quando ci si parla, soprattutto quando non si è d' accordo su tutto. Non crediamo abbiano molte responsabilità i verdi e gli ambientalisti locali sul degrado post - miniere del versante orientale, come dalle domande poste sembra si lasci intendere. Il movimento ambientalista e i verdi, anche se presenti a corrente alternata negli anni precedenti, hanno da sempre e con chiarezza avanzato proposte per la riconversione territoriale ed economica del versante orientale e del comprensorio riese. Come sempre ognuno ha visto il suo film, nel senso che è possibile leggere la realtà in modi diversi e variegati, talvolta opposti, ma una logica comune e un filo conduttore, rispetto a quello che è successo negli ultimi 10 anni a Rio Marina, esistono e sarà difficile sostenere il contrario. La chiusura delle miniere negli anni 80 segna la tappa conclusiva di una vicenda iniziata almeno 10 anni prima. Già da allora cominciarono a circolare le prime ipotesi di recupero delle aree minerarie e di tutto il versante visto che questo praticamente coincide con esse. Ricordiamo la proposta Garavini. In quella e in altre successive, ma soprattutto in quelle idee di recupero avanzate dal movimento ambientalista (Associazione Elbaviva, Italia Nostra) era evidente lo sforzo di valorizzare un patrimonio unico al mondo. Citiamo solo gli studi propositivi del compianto Alberto Riparbelli, uno dei pochi esperti del nostro paese di archeologia industriale che suggeriva il recupero dei vecchi cantieri e dei vecchi impianti nell'ottica di una parco minerario di interesse mondiale. Ma non solo: le indicazioni mettevano l' accento anche sulla necessità di una riconversione turistica attraverso la realizzazione di nuovi posti letto all' interno del centro abitato, la progettazione di una viabilità alternativa e il recupero del patrimonio culturale e fisico della marittimità riese: piccola cantieristica e strutture diportistiche. Queste in estrema sintesi le proposte e il patrimonio di idee che è venuto da ambientalisti certo non di maniera, semmai di miniera. Abbiamo visto realizzarsi molto poco. Ma non competeva certo a noi, senza essere al governo: la responsabilità deve essere imputata a chi ha amministrato in questi decenni, (quindi soprattutto, ahinoi, la sinistra prima e il centrodestra ora) spesso con improvvisazione, con scarsa conoscenza dei problemi e dei processi, ambientali ed economici; e intanto quel patrimonio unico al mondo (cosa che a sentirsi così spesso citata a molti riesi crediamo inizi a stare sulle scatole) ma soprattutto quella enorme potenzialità economica di attrarre ricchezza attraverso investimenti pubblici e privati (alla luce del sole) e flussi turistici conseguenti che ha questo comprensorio, rischia di concretizzarsi solo in inutili anfiteatri e villaggi paese o altre impossibili volumetrie a beneficio solo degli speculatori. Siamo quindi d' accordo per salvare l' ultimo pontile ( e se ci dice cosa sta fecendo Lei per questo obiettivo, l' appoggiamo sinceramente ) ma senza dimenticare i metri cubi speculativi : ma a chi spetta coinvolgere Consiglio Comunale e cittadini per decidere insieme che fare, sottoporre idee e progetti per avere, attraverso critiche preventive (d' accordo anche su questo..) maggiore consenso, se non l' Amministrazione in carica? Ci creda, la richiesta è a prescindere dal colore del Comune .. Ma tornando alla questione del Parco Minerario, che potrebbe davvero essere uno dei volani dello sviluppo economico dell'Elba orientale, abbiamo posto la domanda non retorica al Sindaco, e indirettamente al Parco Nazionale , per sapere se le competenze di salvaguardia sono passate o no al Commissario in virtù di una conferenza dei servizi ; l' obiettivo non è certo quello di fermare i lavori, ma di sapere con certezza se tutte le responsabilità sono chiare e legittime; trasparenza e correttezza dovrebbero essere perseguite come metodo da chi governa localmente, anche attraverso una maggiore informazione e partecipazione. Sulle strutture recettive abbiamo sempre detto che l' Elba orientale ne ha bisogno, ma in paese , con un albergo che recuperi casomai parti abbandonate del centro storico, non fuori dove ci sarebbe uno scarso ritorno sul commercio locale, come l' esperienza di altri villaggi- paese ha dimostrato. Se poi si pone il problema del recupero di aree fatiscenti e pericolose, com'è evidente a Rio Marina, siamo sicuri che non esistano altre strade per farlo diverse dall' ennesimo residence o villaggio paese? Noi pensiamo di sì, e non solo noi, viste le osservazioni pervenute al Regolamento Urbanistico. Parliamone allora, a partire da una volontà dell' Amministrazione Comunale, dentro e fuori il Municipio : non siamo ancora 'dopo'.. La speranza è che non si faccia come a Portoferraio, dove le osservazioni di taglio generale sono state snobbate o dichiarate 'non accettabili perché non collaborative", cioè non in linea con precisi interessi . Per finire, il farsi avanti per chiedere, controllare è uno dei diritti- doveri dei cittadini singoli e organizzati ( partiti, comitati, gruppi consiliari), e prima si fa meglio è sicuramente, se non altro per l' efficacia stessa delle osservazioni. Chi governa però, deve sempre sapere che chiedere lumi su ciò che si sta facendo è possibile sempre, anche ad interventi ultimati e quindi agire nel massimo della correttezza e del controllo di chi esegue le indicazioni politico-amministrative: visto ciò che sta succedendo all' Elba (magistrati comunisti anche qui?), per chi governa non è consigliabile neppure l' ingenuità. Un cordiale saluto


rio marina miniera

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