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Mauro Febbo non è un Promotore Finanziario

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 15 settembre 2003

Cari amici, nelle cronache degli ultimi due giorni, riguardanti i provvedimenti assunti dalla magistratura nei confronti di Mauro Febbo, siete purtroppo incorsi in un errore del quale vi chiedo - anche a nome di altri colleghi - una pronta rettifica. Non risulta che il Sig. Mauro Febbo sia iscritto all'Albo Unico Nazionale dei promotori di servizi finanziari e quindi non può in nessun caso essere definito "Promotore Finanziario". All' Albo si accede in presenza di determinati requisiti di onorabilità, con un titolo di studio idoneo (diploma quinquennale di scuola media superiore), e a seguito di un esame tenuto dalla Commissione nazionale per le società e la borsa CONSOB. Le Banche,le SIM e le compagnie di assicurazione, fuori dalle loro sedi principali e secondarie, possono proporre e collocare strumenti d'investimento del risparmio, esclusivamente tramite promotori finanziari. La precisazione che pongo alla vostra attenzione non mira soltanto a tutelare l'immagine dei promotori, ma vuole essere un contributo di chiarezza anche a tutela dei risparmiatori che, con sempre maggior frequenza, vengono visitati presso il loro domicilio o presso le loro aziende da assicuratori, impiegati e direttori di banca non iscritti all'Albo. Faccio presente un particolare credo tutt'altro che irrilevante: delle irregolarità commesse da un promotore risponde la Banca (oppure la Sim o la Compagnia d'assicurazione) per la quale il soggetto opera. Per gli abusivi, non risponde nessuno. Certo di un pronto riscontro, Cordiali Saluti Daniele Palmieri Abbiamo pubblicato la lettera di che termina in P.S. con la disponibilità di Palmieri ad offrire ulteriori chiarimenti a chi ne necessitasse ed a consultare per la verifica della posizione di Febbo il sito www.consob.it e visitando la sezione "Intermediari e mercati". Per parte nostra abbiamo comunque specificato nell'ultimo articolo dedicato alla vicenda che al Presidente dimimissionario della C.M. il GIP faceva carico di: "...una ingente somma di denaro (probabilmente svariate centinaia di migliaia di euro) raccolta con una attività professionale di promotore finanziario peraltro esercitata dal Febbo in assenza dei titoli professionali necessari, quindi con un abuso di prestazione d'opera".