Domenica 11 luglio 2010, alle ore 13,00 si parte dall’Elba con la società Toremar M/n Ahetalia Navigazione tranquilla, alle 13,50 davanti al porto di Piombino arriva l’annuncio: “sosta in attesa che si liberi la banchina per attraccare”. Lo stesso annuncio è ripetuto alle 14,05 alcuni turisti iniziano a protestare col personale di bordo, altri sono preoccupati: hanno l’autobus per Firenze che parte alle 14,20. Alle 14.15 altro annuncio con le stesse parole. Le banchine sono così occupate: Ormeggio dente diga la Moby Tommy che sta operando. Molo Elba sud la Moby Love sta caricando per la partenza. Molo Elba nord, la Primarose sta caricando per la partenza in ritardo. Molo dente capitaneria, il Planasia sta caricando per la partenza. Ormeggio Trieste, la Moby Lally inoperosa sonnecchia in attesa di essere utilizzata. Alle 14,15 siamo sorpassati dalla Giraglia proveniente dal cavo. Sfreccia verso il molo Elba sud che sta per essere liberato dalla Moby Love. I passeggeri non capiscono, e dicono: “ma eravamo in attesa prima noi”! Alle 14,20 con venti minuti di ritardo, la Primarose molla gli ormeggio e libera il molo Elba Nord. Alle 14,27 siamo all’ormeggio, l’autobus per Firenze è ancora lì: per fortuna aspetta. Come si abbassa la rampa, i passeggeri saltano giù per correre verso la corriera. Una ragazza cade sulle ginocchia, un altro passeggero l’aiuta a rialzarsi, e dolorante si trascina con il suo bagaglio verso l’autobus. Un signore cade pesantemente a terra batte la testa e la faccia sull’asfalto si fa male, lo soccorre sempre lo stesso passeggero, ha del sangue sulla testa, il ragazzo gli passa un fazzoletto e dell’acqua, si ripulisce la ferita. Il personale della nave mi dice: “è una scena che si ripete spesso, sono i pendolari da Firenze. Arrivano, il Venerdì e partono la Domenica, prendono la nave delle 13,00 per la coincidenza con l’autobus delle 14,20 per Firenze”. Alle 14,30 scendo dalla nave: sono il primo. Ho 30 minuti di ritardo sono sconcertato. Nel giro di 15 minuti sono partite 3 navi per l’Elba e due ne sono arrivate. Il porto é congestionato, la sicurezza é messa a dura prova. Dagli orari risulta che in 30 minuti arrivano 2 traghetti e ne partono 5 per l’Elba. Mi chiedo come possa accadere una cosa del genere, quotidianamente sotto gli occhi di tutti, ma nell’indifferenza totale. Si aspetta la disgrazia per intervenire. Aspettiamo una collisione per capire che tante navi, in operazioni portuali in cosi poco tempo, sono pericolose e primo o poi succede qualcosa? Per l’aspetto commerciale ormai è da qualche anno che sul porto di Piombino, e i porti dell’Elba, la fa da padrone l’Autorità Portuale di Piombino. Per la sicurezza è ancora la capitaneria a essere responsabile. Come si può permettere tutto questo? Le navi inoperose, non possono rimanere a banchina: devono andare alla fonda e liberare le banchine per chi deve operare. Non si può vedere partire 5 navi in 30 minuti e la sera avere 2 navi in 2 ore e 20 minuti e poi sentirsi dire che tutelano l’isola! Ma, gli orari chi li fa? Li chiedono così gli armatori? Li concede così l’APP? O li elabora così, quel genio di Archimede con l’aiuto di ETA Beta? In caso d’infortuni in quei trenta minuti di ritardo chi è il responsabile? Quelli che perdono l’autobus per questa splendida organizzazione portuale, chi li risarcisce? L’Elba che vede i suoi ospiti trattati in modo indegno, chi la ripaga del danno? Ci stanno scavando la fossa, e la pala l’abbiamo portata in dono noi.
Porto di Piombino da nave