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Portoferraio: Consiglio Comunale aperto sulla Sanità

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 14 luglio 2010

Giovedì 8 luglio, presso la sala consiliare del Comune di Portoferraio, si è tenuta la prevista riunione della 4a Commissione Consiliare Sanità e della Conferenza Capigruppo, sul tema “ la sanità all’Elba”, a cui sono stati invitati i rappresentanti delle sigle sindacali Cigl, Cisl, Uil, Fials e di importanti Associazioni che si occupano di sanità e che operano attivamente sul nostro territorio, fra cui anche il nostro Comitato Elba Sanità. Il Consiglio Comunale aperto era stato convocato per ascoltare la voce e le opinioni di chi, pur rivestendo ruoli diversi, esprime la ferma volontà di impedire che il sistema sanitario sulla nostra isola perda progressivamente la dimensione e la qualità che viceversa le compete. Questo anche in previsione di altri due importanti appuntamenti, il 16 luglio, giorno in cui il Consiglio Comunale si incontrerà con il Direttore Generale dell’Asl 6 Dott.ssa Calamai e il 30 luglio, data prevista per una riunione dei Consigli Comunali elbani con l’Assessore Regionale alla Sanità Dott.ssa Scaramuccia. Presiedeva la riunione Nunzio Marotti, Presidente del Consiglio Comunale di Portoferraio che ha ringraziato i presenti della loro partecipazione e del loro contributo costruttivo al dibattito sulla sanità elbana che presenta tuttora notevoli aspetti di profonda criticità. Partecipava fra gli altri, il Vice Sindaco Cosetta Pellegrini, il Presidente della Commissione Sanità Alessi, il Consigliere del Pdl Adalberto Bertucci, il Capo- gruppo di Gente Comune, Roberto Marini. Nell’intervento dei rappresentanti delle due sigle sindacali presenti, Stefania Nunes per la Cgil e Francesco Redini per la Cisl, sono emerse fondamentalmente tre esigenze, la necessità di aumentare i livelli occupazionali degli operatori sanitari nelle strutture elbane anche con percorsi formativi per i residenti e con graduatorie a loro dedicate nei concorsi, la creazione di strutture territoriali alternative a quella ospedaliera ed il rafforzamento di quelle poche già esistenti, una maggiore rappresentatività e presenza, fino ad ora mancata, della Conferenza dei Sindaci, come espressione democratica nel ruolo istituzionale di coautori nella definizione dei programmi aziendali, di controllo nella loro realizzazione sul territorio e di verifica del resoconto economico. Il successivo intervento del Comitato Elba Sanità ha preso spunto dalle tematiche espresse dai rappresentanti sindacali per auspicare la pur difficile, ma essenziale creazione dell’Ospedale di comunità comunque già previsto nella programmazione aziendale e che avrebbe lo scopo di alleggerire il Nosocomio di Portoferraio di tutte le prestazioni improprie, consentendo a tutte le figure professionali operanti sul territorio di esprimere al meglio la loro professionalità come ad esempio i Medici di famiglia, i Medici condotti, le Guardie mediche, gli Infermieri e gli Operatori specializzati, permettendo ai cittadini disabili, ai malati cronici, a malati oncologici, agli anziani non autosufficienti di avere le cure necessarie vicino al loro stesso luogo di residenza. In questa ottica il Comitato ha espresso apprezzamento per l’iniziativa del Comune di Rio nell’Elba di dotare il loro territorio e quello dei centri abitati vicini di un distretto sanitario di primo intervento e per la diagnostica di base. Viceversa all’Elba sembra che tale programmazione non abbia avuto alcun riscontro da parte dell’Asl6, anzi, si sta realizzando l’accentramento organizzativo di alcuni servizi come la fisioterapia e le prestazioni ginecologiche con il rischio di appesantire vieppiù una struttura ospedaliera che invece viene ristrutturata e ridotta sia nelle prestazioni che nei posti letto. Per questo abbiamo chiesto esplicitamente che, oltre al mantenimento dei normali e necessari livelli occupazionali ospedalieri, vi sia l’aumento di quelli territoriali, che la ristrutturazione dei reparti, se si deve attuare, veda il reparto di chirurgia nettamente separato da quello di ortopedia, così come quello di pediatria e di ostetricia, separazione dettata da motivazioni di carattere igienico sanitario suggerite proprio da alcuni degli stessi medici che vi operano. Abbiamo ribadito che la riduzione dei posti letto, se giustificabile in alcuni reparti, non lo potrà essere in altri come Medicina Generale, essenziale per il nostro ospedale e che spesso si fa carico anche di ricoveri non propri. Abbiamo constatato come i Punti di emergenza urgenza territoriale siano operativamente insufficienti per le necessità dei cittadini e degli ospiti elbani; come, incredibilmente, un letto disponibile per la rianimazione nell’area a media intensità di cure, essenziale per l’emergenza urgenza in caso di maltempo o di notte quando l’elisoccorso del 118 non può intervenire, non sia dotato delle apparecchiature specifiche, desolatamente giacenti in un corridoio dell’ospedale non ancora collaudate e non operative addirittura per mancanza di personale. Abbiamo notato come la continuità territoriale non sia ancora completamente garantita per i trasporti sanitari essendo il passaggio sui traghetti demandato solamente alla buona disponibilità del Comandante l’unita navale. Successivamente è intervenuto il Capo Gruppo di Gente Comune Roberto Marini che ha osservato come le diverse nostre richieste potrebbero essere maggiormente soddisfatte da una organizzazione della Azienda Usl6 che preveda un Dipartimento particolare per l’Elba dotato quindi di un proprio budget specifico, pur affermando come la stessa struttura organizzativa in Dipartimenti sia ormai vetusta e datata. Vi sono stati poi i contributi di Viliano Rossi del Tribunale del malato che ha posto l’accento su alcuni aspetti della operatività dell’ospedale come ad esempio il mancato acquisto che si verifica da tempo di protesi dell’anca, segno che anche per queste operazioni di routine i pazienti saranno destinati ad essere trasferiti in strutture del continente; di Ettore Galli dell’Associazione “ Dialogo” che ha riferito di una sua esperienza personale, sottolineando quanto sia importante l’esistenza di un servizio efficiente ed immediato di rianimazione; di Stefano Mazzei della Consulta del Sociale che ha ironizzato sulla possibile destinazione della nostra isola all’intervento di Medici senza Frontiere, ponendo invece seriamente l’accento sulla necessità che il nostro territorio sia dotato capillarmente di defibrillatori salva vita. Paolo Magagnini, in rappresentanza delle Associazioni di Assistenza, ha chiesto che vengano prese da subito misure semplici ed efficaci per migliorare il servizio di trasporto in ambulanza, liberando il piazzale antistante il Pronto Soccorso da parcheggi non autorizzati che impediscono a volte l’accesso di più veicoli sanitari, assegnando al personale di portineria il compito di filtrare i passaggi dei veicoli attraverso le sbarre esistenti, dotando il Pronto Soccorso di una camera calda nella stagione invernale per salvaguardare la già fragile salute del paziente trasportato. In ultimo è intervenuta, in rappresentanza dell’Amministrazione, il Vice Sindaco di Portoferraio Cosetta Pellegrini che ha ribadito l’importanza strategica dell’Ospedale di Comunità per favorire anche i risparmi nella gestione complessiva della sanità elbana, nonché la disponibilità del Comune di fornire Portoferraio di un distretto Socio Sanitario unificato e di qualità dotato di tutti i servizi, per evitare ai cittadini i disagi derivanti da strutture a volte insufficienti e variamente disseminate in locali diversi della città. Per questo il Comune ha già destinato l’area ex Macelli all’Asl6 per la realizzazione di tale impianto, ma che sembra purtroppo lungi dall’essere approntato. Attendiamo l’incontro con la Direttrice della Nostra Azienda Sanitaria e con l’Assessore Regionale alla Sanità per cercare di ottenere valide risposte a tutte le problematiche che si sono poste e ad altre che ancora si porranno.


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