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Controcopertina: Lettera di una lavoratrice: diritti, doveri ed ascensori sui traghetti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 14 luglio 2010

Non voglio suscitare la pietà di nessuno, spesso scrivo solo per chiedere un riconoscimento di diritti dei quali mi pesa di dover godere e che quotidianamente mi vedo negare. Sarebbe molto facile se io potessi fare, come molti nelle mie condizioni, e chiedere le cose come un favore. Ma io non voglio favori, chiedo solo il rispetto ed il riconoscimento di diritti garantiti dalla Costituzione. E’ tanto difficile capire questo in una repubblica democratica? So che la mia categoria in questo momento è nell’occhio del ciclone, ma io stessa vorrei chiedere al ministro Brunetta di verificare la mia invalidità, e chiedermi scusa dopo averla verificata per tutto quello che dice dalla sua poltroncina, facendomi passare come una sfruttatrice di coloro che devono lavorare per pagare le pensioni di invalidità. Io non godo di pensioni, né di indennità di accompagnamento, mi reco quotidianamente al lavoro, che svolgo regolarmente, usufruendo, per me stessa, della L. 104, che mi consente di recuperare un po’ le forze, chiedendola di sabato (3 al mese), visto che il mio lavoro si articola su 6 giorni settimanali, ed unendo il sabato al giorno festivo, posso riposare 2 giorni e, credimi, la cosa è strettamente necessaria per il tipo di malattia che mi ha colpito e le conseguenze che ha lasciato. Scusatemi lo sfogo, non c’entra nulla con i traghetti. Ma gli ascensori sono la ciliegina sulla torta e non so come gli organi preposti al collaudo possano rilasciare le idonee certificazioni a quei traghetti che ne sono privi.


ghiaie mare mosso schiuma

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