Negli ultimi tempi il Coordinamento Elbano del Partito Democratico ha assunto su vari problemi prese di posizione pubbliche frutto di una aperta ed approfondita discussione al proprio interno e di uno sforzo di elaborazione politica che ha impegnato la totalità dei quadri dirigenti elbani. Su alcune di queste decisioni del partito, in particolare quella riguardante il nostro giudizio negativo sulle ultime dichiarazioni del Presidente del PNAT e quella sugli assetti istituzionali dell’Elba con la proposta del Comune Unico, peraltro entrambe sostenute dalla grande maggioranza del partito, sono comparse sulla stampa e rese pubbliche singole posizioni di differenziazione dalle scelte degli organismi del partito, che hanno suscitato, a loro volta, critiche e nuove discussioni. Crediamo opportuno esprimere su queste vicende una breve riflessione. La vita del Partito Democratico, all’Elba come altrove, si esprime, in tutte le sue articolazioni, attraverso un ampio, libero e civile confronto di idee, nel rispetto della libertà e dignità di ciascuno e con le regole del metodo democratico. Ne deriva il diritto/dovere degli organi collegiali di elaborare e definire le scelte e gli indirizzi che definiscono e caratterizzano il ruolo politico del nostro partito nella vita democratica elbana. Ne deriva, altresì, il diritto/dovere di ogni iscritto ad esprimere liberamente le proprie opinioni e sostenerle anche se minoritarie rispetto a quelle democraticamente assunte negli organismi, misurando il proprio agire pubblico col proprio senso di responsabilità e di opportunità. A tale diritto deve ovviamente corrispondere un dovere di lealtà nei confronti del partito, della concreta efficacia delle sue battaglie politiche e della sua immagine pubblica. Siamo convinti che il confronto di idee e di posizioni anche molto distanti tra loro può essere una occasione di arricchimento culturale e politico, a patto che esso si svolga sempre nel pieno rispetto delle persone, della loro dignità, della loro libertà.
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