Una compagnia di proprietà pubblica (Toremar), che fra l’altro riceve finanziamenti statali e regionali, non può praticare prezzi differenziati secondo il periodo dell’anno e i giorni della settimana. Non può farlo almeno fino a quando non arriveranno i tagli Berlusconi-Tremonti. In periodi di crisi come questo Toremar dovrebbe, al contrario, contenere i prezzi nel pieno rispetto del principio della continuità territoriale, anche per i non residenti. E’ pur vero che tutto era preannunciato nel depliant “Toremar: un ponte sull’Arcipelago” (stampato durante la proprietà Tirrenia). Con il primo di luglio ecco un ulteriore modifica con tariffe differenziate per i fine settimana: ogni venerdì sono applicate le face “media stagione”, il sabato e domenica, invece, quelli “alta stagione”, gli altri giorni, al contrario, rimangono le tariffe “bassa stagione”. Nel mese di agosto, la fascia “alta stagione”, sarà applicata pure il venerdì. Sulla tratta Piombino-Portoferraio, tanto per fare un esempio, un passeggero non residente all’Isola d’Elba sborserà 1,80 euro in più, e un’auto di media lunghezza costerà ulteriormente 15,3 euro. C’è un differente trattamento per i fruitori della linea per Rio Marina. Fin qui nulla di dissimile rispetto agli anni scorsi. Siamo di fronte, purtroppo, a una situazione oramai consolidata. Le ferie, fra l’altro, stanno lasciando l'amaro in bocca a molti vacanzieri considerato che dal 1°Luglio devono fare i conti con gli aumenti delle autostrade e che auto, moto e camion devono pagare ai caselli di connessione e i raccordi con le autostrade. E se hanno scelto l’Isola d’Elba devono aggiungerci il “caro traghetti
Lorenzo Marchetti