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Tiro Fisso 4: La Torre, i baffi di Stalin e la Cantatrice Calva

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 07 luglio 2010

Non si offendano i marinesi, ma la Marina è proprio un paese buffo e con la sua psichedelica Giunta rischia di diventare il teatro dell’assurdo. Si prenda quanto sta succedendo intorno alla Torre medicea, almeno da quel che possiamo ricostruire dai comunicati stampa e dalle voci dal sen fuggite di questo caldissimo luglio: 1) Il Sindaco convoca, dopo solo un annetto e mezzo, una Commissione votata dal Consiglio Comunale (2 di maggioranza ed uno di minoranza) che doveva dare indicazioni per sbrogliare la matassa ingarbugliata della Torre medicea 2) Il Sindaco doveva convocare la Commissione entro 20 giorni, poi questa avrebbe dovuto nominare il suo presidente e indicare degli esperti proposti da maggioranza e minoranza e magari sentire partiti e associazioni. Il sindaco se ne guarda bene dal farlo (forse per non esporre i suoi 2 consiglieri al contagio defuschiano) e continua a parlare di trattative con i proprietari della Torre che una sentenza definitiva dice non essere i proprietari. 3) il Demanio alla fine si stufa e butta fuori dalla Torre i “proprietari” che erano tali solo nella mente del sindaco. 4) Dopo qualche settimana il Demanio manda alla regione una lettera che avvisa che la Torre è tra i beni alienabili e che se non si è d’accordo bisogna fare opposizione. Il sindaco chiama il Tirreno e dice che la colpa è di Mazzantini e Legambiente che hanno denunciato due anni fa i “proprietari” della Torre. Legambiente gli dice: convoca finalmente la commissione e prova a fare il sindaco. 5) Il sindaco convoca la commissione per il 7 luglio ma non da sola, invita anche il PD e Sinistra Ecologia e Libertà, esperti scelti da lui e si scorda di invitare l’Udc (leggi Pasquale Berti) e naturalmente schifa Legambiente (leggi Umberto Mazzantini), cioè l’ associazione che ha cominciato per prima la battaglia per la Torre pubblica e l’ha continuata per una venticinquina di anni. 6) Il capogruppo dell’opposizione di sinistra della Lista Civica (leggi De Fusco), che è il rappresentante della minoranza nella Commissione per la Torre, scrive una lettera al sindaco, ferma e gentile nei modi quanto devastante nella sostanza, che riassunta in maniera parecchio ignorante dice: chi credi di prendere per il culo? Rispetta le regole e convoca la Commissione, poi questa sceglierà gli esperti e deciderà con chi e come confrontarsi. 7) L’Udc (leggi Pasquale Berti) dice: guardate che a noi non ci ha invitato nessuno.. e non è perché se lo sono dimenticati. Il sindaco consapevole dell’indigesto soufflé cucinato e ignobilmente sgonfiatosi nell’afa luglierina, cerca di riparare con la solita toppa peggiore del buco: a quanto si dice alla Marina, legge i comunicati e alza il telefono per chiamare un dirigente provinciale di un partito che teoricamente dovrebbe essere suo alleato (anche perché gli ha fatto semplicemente vincere le elezioni) e, sempre a quanto dicono i maligni e ben informati marinesi, spiega più o meno: non sono stato io a non invitare il tuo Partito, la riunione l’ha convocata la sinistra, io passavo di li e mi sono fermato per pura cortesia, per gentilezza innata,per fare un saluto agli amici… La colpa è insomma dei comunisti che sono rimasti nella sala del comune! Non siamo d’accordo con i compagni della Lista civica che riferendosi alla riunione senza più genitori, alla frugoletta abbandonata ignuda sui gradini di marmo del Comune dal padre pentito, dicono “Sembra di essere in Honduras o in qualche paesello della Corea del Nord”; non siamo nemmeno d’accordo con chi scomoda Indro Montanelli che riferendosi a Berlusconi disse: “L’uomo mente come respira”, né occorre rispolverare il detto del defunto Giuseppe Stalin che riassumeva così la sua prassi politica bolscevica: “Negare sempre, negare tutto, anche davanti all’evidenza” (anche perché Cimabue rispetto a Stalin ha l’intelligenza politica di uno dei peli dei suoi baffi e fortunatamente non riuscirà mai a fare il dittatore). Non siamo d’accordo perché alla Marina ormai la politica non c’entra nulla, la compagnia che amministra è degna del teatro dell’assurdo di Jonesco, siamo alla Cantatrice Calva, al mescolamento della realtà, allo specchio che riflette un altro mondo, altri piani dell’esistenza, alla menzogna santificata dalla poesia insensata, al gesto temerario, alla parola che sfugge al realismo, dove il passato è un eterno presente che viene cancellato e riscritto in un minuto, siamo al domatore che canta al telefono mentre mette il capo nelle fauci del leone col singhiozzo… Una volta nei paesi li chiamavamo confonditruppe, oggi fanno i sindaci di truppe ignare e confuse.


Marciana Marina - Piazza di Chiesa

Marciana Marina - Piazza di Chiesa