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La CNA interviene sulle "periodizzazioni" dei lavori nei cantieri edili

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 28 giugno 2010

Nella giornata di Venerdì – presso la sede della CNA – si è tenuto un incontro con gli imprenditori del settore edile e dell’impiantistica di Capoliveri per illustrare le novità emerse in merito alla ordinanza di regolamentazione delle attività di cantiere. Come noto, a seguito della collaborazione avviata tra Amministrazione di Capoliveri e CNA, si è intrapresa la strada di una regolamentazione elastica che ha l’intento di conciliare le esigenze di produttività delle imprese con quelle più generali della cittadinanza. In particolare, si sono individuate periodizzazioni che coprono l’intero anno nell’ambito delle quali sono previste fasce orarie e tipologie di lavori effettuabili. Tale indirizzo consente alle imprese di programmare le proprie attività in modo non difforme da quanto avvenuto fino ad ora. I periodi di completo fermo dei cantieri sono limitati ai soli ponti festivi, mentre sono vietate nel periodo estivo le sole “lavorazioni prolungate e rumorose idonee a produrre rumore di tipo impattivo all’interno degli edifici circostanti” nelle località con presenza di attività turistico ricettive. Quindi, anche in questo ultimo caso, non si tratta di blocco assoluto ma di limitazione che riguarda le sole attività prolungate particolarmente rumorose, al fine di tenere conto delle necessità diverse degli operatori turistici e degli ospiti. Nel caso in cui ricorrano particolari esigenze, le prescrizioni dell’ordinanza sono comunque sottoponibili a deroghe che possano consentire alle imprese di rispettare i propri impegni con la committenza. La CNA ritiene che il confronto di merito con l’Amministrazione di Capoliveri - impostato con l’intento di conciliare gli interessi di una categoria alla continuità del lavoro con gli interessi generali - sia stato produttivo. Auspichiamo che da questo episodio si possano trarre indicazioni per tutte le Amministrazioni circa l’utilità del dialogo preventivo con le associazioni di categoria che – lontane da chiusure corporative – cercano di collocare le esigenze prioritarie dei propri associati nell’ambito delle esigenze generali di crescita dell’intero territorio.


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