Siamo chiamati, come forza politica ed in particolare come PD, a fornire una risposta alla domanda di rinnovamento della politica che dia senso e riconoscimento,in questo caso agli assetti istituzionali,al ruolo dei comuni. E’ necessario che si affermi, prima di tutto, il senso di responsabilità,l’erogazione di servizi migliori e a minori costi,l’eliminazione degli sprechi. Io credo che gli otto comuni elbani come, articolazione istituzionale, debbano rispondere a questioni comprensoriali ma anche alle peculiarità dei loro paesi, per riconoscerli e dare cittadinanza alle tradizioni,al folclore, agli aspetti sociali e culturali, ai linguaggi che sono presenti in ognuno di essi, pur essendo in presenza di un modello economico turistico omogeneo a tutti. L’attuale Unione dei Comuni, per come è nata, ha più consolidato gli elementi di complessità del sistema elbano invece di contribuire a superarli, poichè non gli è riconosciuta e non le è delegata dai comuni una reale azione di governo comprensoriale. Rimane centrale, nelle Autonomie Locali, il ruolo del comune; i cittadini si rivolgono sempre al Sindaco del proprio paese per risolvere i loro problemi e non ad una associazione di comuni che ha al proprio interno persone non elette direttamente dai cittadini, ma designate dai Sindaci. Su questo aspetto ritengo che, anche da una realtà come la nostra, debba partire, verso il PD nazionale, la richiesta di proporre l’elezione diretta anche per enti come l’Unione dei Comuni. Se, inoltre, sosteniamo che l’Unione dei Comuni è l’esperienza per arrivare al Comune Unico (sapendo oggettivamente che quell’ente non ha ancora dimostrato di essere quel laboratorio dove si costruisce la condizione per accorparsi,considerato il numero dei comuni aderenti,le azioni svolte e la situazione dietro da un ventennio di cui non riusciamo a liberarci), è necessario che si lavori, preliminarmente, per far conoscere ai cittadini i possibili vantaggi di tale “ingegneria istituzionale”attraverso uno “studio di fattibilità”,una sorta di “piano industriale”per verificare i risparmi, il decentramento amministrativo futuro nei luoghi di origine,la collocazione futura dell’attuale personale dei comuni,quale proiezione dei servizi ecc…,ecc… . A proposito delle forme di decentramento amministrativo, risponderanno le stesse alle particolarità diffuse nei luoghi di origine?. E’ fuorviante, come messaggio politico, indicare che il Comune Unico è l’unica soluzione possibile per dare risposte adeguate al nostro territorio. Nei sistemi insulari ci sono svantaggi fisiologici e, ovviamente anche opportunità. E’ su questi che bisogna intervenire perché siano riconosciuti o quanto meno ridimensionati. La legge sulle isole minori può dare risposte migliori alle criticità del nostro sistema oltre a rafforzarne le potenzialità. Mentre sul Comune Unico, che non risolve gli svantaggi di un’isola, è “ improbabile”trovare alleanze istituzionali e politiche fuori dall’area di centro- sinistra e nell’intera comunità,su una legge che dia risposte al sistema insulare è legittimo ritenere ben più larghe intese. Ritengo, comunque, che vada rafforzata una visione unitaria dei comuni. Il nostro partito dovrebbe farsi promotore di un’iniziativa attraverso la quale venga costruita una una leale cooperazione istituzionale all’Elba sui contenuti,tenendo in considerazione anche il Parco Nazionale e l’Unione dei Comuni. Tale iniziativa darebbe significato al nostro ruolo di forza politica e dovrebbe concretizzarsi nei seguenti atti: 1) un Patto di legittimazione reciproca fra gli enti locali del nostro territorio che, responsabilmente, solidarizzano tra loro, prendono e attuano con trasparenza decisioni e azioni, sulle quali i cittadini li giudicheranno, con la stipula di convenzioni per funzioni e servizi ; 2) un Accordo di Programma dove la Regione e la Provincia sono chiamate ad avere un ruolo di garanzia, che determini preliminarmente le azioni,i tempi,quali e quanti finanziamenti da attivare ed individuare per la realizzazione di opere ed interventi. Ritengo tutto questo più utile e attuabile del chimerico Comune Unico, solo perché ritengo più importante la convergenza sulle cose da fare che sulle formule istituzionali. Un fraterno saluto.
vignetta attilio comune unico