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Crisi sociale e lavoro, l'intervento di Sinistra Ecologia e Libertà

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 24 giugno 2010

I dati IRPEF 2008 (relativi,cioè all’anno in cui la crisi finanziaria aveva appena manifestato i suoi effetti ) recentemente pubblicati mettono in evidenza l’accentuarsi della forbice tra coloro che hanno redditi sempre più alti e coloro che li hanno inferiori; si restringe nel contempo la fascia intermedia dei percettori di reddito. I numeri sulla disoccupazione reale (perdita del posto di lavoro, mobilità, cassa integrazione straordinaria,in deroga ecc.) e sul nostro basso tasso di occupazione sottolineano la drammaticità sociale del fenomeno. Il rischio è quello della rottura del tessuto sociale e civile delle nostre comunità. L’iniquità della manovra finanziaria manifesta che per il centrodestra la crisi deve essere pagata da chi ha meno, senza nessuna prospettiva di soluzione dei problemi che frenano lo sviluppo dell’Italia. Sono questi dati che ci rivelano il carattere strutturale,non episodico, della crisi, da cui non si esce con aggiustamenti secondari; la destra ne è consapevole e punta con decisione allo stravolgimento delle regole democratiche (la legge sulle intercettazioni, e con essa il diritto all’informazione,)delle relazioni sociali (la vicenda della Fiat di Pomigliano, diritti del lavoro e al lavoro) e con essa delle stesse regole costituzionali Occorre una risposta forte, quale quella che i lavoratori del pubblico impiego e della conoscenza della CGIL hanno dato nella manifestazione dei centomila di Roma,quale quella che si profila con lo sciopero generale del 2 luglio in Toscana. Le forze che fanno riferimento al centrosinistra devono acquisire piena consapevolezza del nuovo carattere strategico del loro rapporto e garantire un cambio di passo a tutti i livelli, a cominciare da quelli locali dove svolgono una funzione di governo. La consapevolezza del carattere strutturale della crisi si deve tradurre anche in un diverso approccio ai problemi che suscita e di conseguenza nella consapevolezza del modo nuovo di affrontarla. Se la crisi ha un carattere strutturale non può essere affrontata altro che attivando in modo integrato gli strumenti di governo a disposizione. Programmazione territoriale, programmazione economica,politiche del lavoro vanno messe in sinergia. Quando l’Amministrazione Provinciale nella premessa alla bozza di documento del Tavolo Strategico del Territorio della Provincia di Livorno, in vista della Conferenza economica Provinciale, scrive che l’occupazione è il problema principale del territorio mostra questa consapevolezza di cui deve trarre le conseguenze. Per questo abbiamo avanzato in Consiglio Provinciale con una interpellanza la necessità di porre attenzione alle politiche del lavoro e della formazione sulle quali l’Amministrazione Provinciale ha investito, finora, risorse finanziarie e professionali significative e lavoriamo perché su questi temi si assuma una posizione comune di tutta la maggioranza. La crisi pone la necessità di ottimizzare la rete dei servizi del lavoro e della formazione presenti sul territorio e di traguardarle alle nuove sfide che la crisi pone.


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