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A Sciambere del lunedì - Tutti al casinò

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 21 giugno 2010

Vorrei qui elevare una formale protesta e al tempo stesso risanare un vulnus, nella foga (o meglio sarebbe usar la più ruspante espressione di “fotta”) di difendere il sacro elbano suol dall’ennesimo sberleffo del Tozzi cinico e baro, il gorillaio, tutto stentoree urla emise percuotendosi gli ampi toraci, gridando allo scandalo della riesumazione della scherzosa antichissima teoria mazzantiniana della deportazione forzata degli Ilvates (Mazzantini e chi scrive compresi) presso altro popolo (da scegliersi tra i Kirgisi, i Kalmucchi, Osseti o altri) compensata dallo spostamento isolano di un ugual numero di elementi provenienti dal paese ospitante. Orbene Tozzi riportando compì una grave errore quello di indicare come paese candidato a questa operazione di Import-Export il Montenegro, che non rende affatto l’idea: in primo luogo perché al contrario dell’Italia ha una avanzatissima cultura ambientale e leggi conseguenti, in secundis perché, per quanto arrivati tardi sul mercato del turismo, i montenegrini stanno già dandoci delle ricche fave. Forse il Tozzi pensava, a proposito di fave, a quelle incommensurabili fave dei Savoia che importarono le capre montenegrine a Montecristo facendo un altro (e purtroppo non il peggiore) dei loro storici danni. Ma, e qui è grave, il “piano Mazzantini” per la soluzione dei problemi amministrativi dell’Elba, constava anche una ipotesi “B” che personalmente ritenevamo più efficace e alla quale non è stata dedicata la giusta attenzione: essa prevedeva la unificazione coatta dei territori insulari, ma non già sotto un unico comune, bensì come frazione del Comune di Sassetta, con la misura aggiuntiva della sospensione dell’elettorato attivo per 15 anni e passivo per 30 anni per i residenti all’Elba. Ordunque, ogni tanto all’Elba o nei suoi mari accade qualcosa che fa rizzare i peli alla coscienza pubblica nazionale (si arrestano, e poi si condannano, altissimi funzionari dello Stato, si inquisiscono ministri etc, si scopre, dopo pervicaci tentativi di insabbiamento, che degli stronzi hanno scaricato schifezze non identificate in mare, si viene a sapere che c’è una elevata probabilità di veder altre graziose isole tecnologiche sorgere nell’arcipelago per succhiare prezioso gas e petrolio dai suoi fondali), notizie che però stranamente passano all’Elba come acqua fresca o quasi, non turbano i sonni gorilleschi, non distraggono dall’affaccendamento cementificatorio le comari ed i compari che reggono le sorti di questa bellissima ma per questi versi disgraziatissima plaga, tutti intenti come sono a svendere il territorio, ad impestare di troiai cavesi e piaggesi, di waterfronti, alberghi finto-ecologici sponsorizzati da architetti finto-ecologisti, di casinò, di parcheggi benevoli concessi ai "fratelli", gattaie incompiute e porticciuoli della Libertà stranamente regalati ad improbabili Palleschi (Medicei) ammanigliatissimi con il centro-sinistrO toscano (business are business) Sì, meglio frazione del comune di Sassetta, molto meglio … e che se ne vadano al casinò.


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