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Controcopertina: La Torre marinese, il sindaco e il significato delle parole

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 18 giugno 2010

Caro Direttore, stavolta il sindaco di Marciana Marina ha ragione: ho sbagliato a scrivere 800 milioni di euro riferendomi alla presunta offerta di un presunto compratore della Torre Medicea di Marciana Marina. E’ che ormai invecchio e a volte ragiono ancora in lire... e poi anche il Sindaco giustamente, ogni tanto, deve togliersi qualche soddisfazione e vendicarsi delle figure barbine che gli faccio fare in Consiglio Comunale quando sottolineo le castronerie che dice assassinando la lingua italiana con paroloni dei quali troppo spesso non conosce e scambia il significato. Comunque, 800 milioni o 800 mila euro per una vendita virtuale la cosa non cambia: chi è il misterioso compratore che il Demanio smentisce che ci sia? Infatti anche il sindaco alla fine, dopo aver diffuso le voci a mezzo stampa, è costretto ad ammettere quel che già si sapeva: l’unica cosa che ha in mano è un documento con il quale la direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana comunica che l’Agenzia del Demanio ha avviato la prassi per alienare l’immobile denominato “Torre Medicea”, una cosa alla quale il Comune deve semplicemente opporsi, così come il sindaco avrebbe dovuto opporsi, semplicemente per far rispettare le leggi che ha giurato di difendere, all’occupazione ed all’affitto abusivi del monumento storico simbolo di Marciana Marina. Per il resto vedo che il Sindaco si è molto arrabbiato, ma alla fine ha dovuto trangugiare, insieme ai suoi sempre volenterosi soccorritori rosa-rossi, le proposte fatte da Legambiente e forse la cosa che gli fa più male è questa. Tanto che fa come quello che cascò dall’asino e disse che voleva scende’. Quello che invece l’inferocito sindaco marinese non si può permettere è di scrivere cose come questa: «Lascio volentieri a lui e Compagni l’ambito titolo di Grandi Maestri delle denunce, che tanto male hanno già fatto all’Elba e a parecchie persone per bene». Primo perché i Grandi Maestri saranno affari suoi e dei fratelli di loggia che eventualmente conosce, secondo perché ora ha il dovere civile e politico di spiegare, con nomi e cognomi, chi sono le persone perbene alle quali avrei fatto del male con le mie denunce e quando e perché le avrei denunciate. In vita mia credo di aver firmato solo due esposti: uno alla Magistratura, insieme al Presidente nazionale della mia associazione, per l’occupazione abusiva e l’affitto della Torre Medicea dopo anni da una sentenza definitiva che diceva che era di proprietà pubblica e l’altro ai carabinieri per denunciare i vandali che hanno devastato la cartellonistica del Sentiero dei Profumi, peraltro in buona e insospettabile compagnia visto che la stessa cosa ha detto di averla fatta anche un suo assessore. Capisco la voglia di rivalsa e la sofferenza di un sindaco che ama intramagliarsi da solo, ma farebbe bene ad essere meno precipitoso ed imprudente. E’ come in Consiglio Comunale: quando si parla e scrive bisognerebbe almeno capire il significato reale delle parole che si dicono e le loro conseguenze. Umberto Mazzantini Caro Umberto permettimi una sola chiosa a quanto scrivi in risposta ad un sindaco che particolarmente non ti invidio (caso mai ce ne fossero da invidiare da queste parti). Il commento è sulla sua ennesima nauseante ripresa della polemica relativa alle "denunce, che tanto male hanno già fatto all’Elba e a parecchie persone per bene", ricordando a questo povero di spirito che le denunce (quasi tutte "politiche" e non giudiziarie) della stagione di "elbopoli" hanno determinato condanne (molte e pesanti) per parecchie persone sedicenti per bene ed in svariati altri casi bonarie e/o dubbiose assoluzioni, quando non a prescrizioni ed altre uscite per il rotto della cuffia etc etc. Di contro, nonostante i "per bene" amichetti suoi abbiano impegnato investimenti finanziari notevoli, tonnellate di libercoli regalati, stuoli di avvocati, e nonostante che continuino ancora pervicacemente a rompere i coglioni, chi niente altro che il suo lavoro ha fatto e fa, chi quelle denunce (pubbliche a mezzo stampa o giudiziare) le ha prodotte, non ha subito una condanna, una censura dell'ordine, non è stato costretto a ritrattare un rigo. Punto. Il resto sono chiacchiere da isterica comare.


Blitz Goletta Verde 2008  D

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